In questi giorni si sta
discutendo, con spunti polemici, dell'iniziativa di occultare con dei pannelli,
in occasione della visita del leader iraniano Rohani, i nudi dei musei
capitolini. Credo che la questione sia molto più banale di quanto sia stata
enfatizzata. Le visite di Stato o di personalità straniere sono precedute da
missioni preparatorie e incontri diplomatici nei quali vengono evidenziati
tutti gli aspetti (di programma, di sicurezza, medici, conviviali, culturali, religiosi,
etc.,) che possono rendere ottimale lo svolgimento dell'evento. La delegazione
iraniana in proposito probabilmente ha espresso che fosse evitata al
Presidente, per motivi religiosi, la vista dei nudi artistici. I funzionari
italiani che hanno organizzato la visita hanno ritenuto conveniente accogliere
la richiesta per ragioni di ospitalità, conformemente a quello che avviene di
norma nella prassi consolidata. La scelta pertanto è stata di natura
esclusivamente diplomatica, ovvero dettata dal rispetto dell'ospite. Sarebbe
stato molto più controverso se fossero stati occultati i simboli che
appartengono alla nostra tradizione, religiosa e culturale. Naturalmente
si può discutere sulla questione, ovvero se sia stato il frutto di un eccesso
di zelo del cerimoniale; è legittimo avere pareri diversi, ma, per onestà
intellettuale, l'iniziativa deve essere considerata alla luce delle prassi
diplomatiche in atto, evitando quella strumentale dietrologia che ha
visto nel gesto una presunta nostra soggezione all'Islam o il ripudio della
nostra tradizione artistica. Senza false ipocrisie e con un po' di cinismo si
deve ricordare che queste visite sono strumentali ad accordi politici e/o
economici e lo Stato ospitante ha l'interesse che il soggiorno dell'ospite straniero
sia quanto più possibile gradevole; tutto, entro i confini del lecito, può
concorrere al carattere proficuo della visita e al buon esito dei propositi. La
diplomazia serve anche a questo. È significativo che il presidente Rohani abbia
apprezzato esplicitamente l'ospitalità italiana. Ovviamente non concordo con i
pregiudizi 'artistici' di Rohani, ma rispetto il suo punto di vista che è il
precipitato della sua cultura e della sua religione. Peraltro, non dobbiamo
dimenticare che dopo il Concilio di Trento, molte opere d'arte italiane vennero
ritoccate per vestire nudità femminili, e, solo dopo delicati restauri, è stato
possibile ripristinare i dipinti nella versione originale. Quanto alle critiche
della stampa estera, ingenerose e demagogiche, ognuno ha il proprio stile
nell'accogliere gli ospiti stranieri a casa propria e, al riguardo, la
diplomazia italiana non ha nulla da imparare dai collaterali colleghi
stranieri. Personalmente non ho apprezzato che il ministro Franceschini, anche
in considerazione della sua posizione istituzionale di vertice di un dicastero,
si sia unito al generale dissenso per l'iniziativa. Roberto Rapaccini
Grammatica del mondo islamico, Medio Oriente, dialogo interreligioso, interetnico e multiculturale, questioni di geopolitica, immigrazione.
-
VOCI FUORI DAL CORO e APPUNTI SU ISLAM E MONDO ARABO Rassegna Stampa Settimanale 22.10.2024 – 30.10.2024 Clicca sul titolo per le...
-
ELENCO DEI POST (CLICCA SUL TITOLO - ATTENZIONE ALL'ANNO DI PUBBLICAZIONE ) AFGHANISTAN: MUJAHEDDIN, TALEBANI, STATO ISLAMICO (2018) AFR...
-
Premessa Con il termine Islam politico si evidenzia l’attitudine della religione islamica ad estendere l’applicazione dei propri principi...