RASSEGNA STAMPA S.

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PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

sabato 3 giugno 2023

L’ORIGINE DEGLI ATTUALI SCONTRI FRA PALESTINESI ED ISRAELIANI (27.5.2021)

 

Gerusalemme è al centro del conflitto fra Israele e Palestina in quanto la città per ragioni diverse è considerata come capitale del proprio Stato sia dai palestinesi sia dagli israeliani[i]. Nemmeno gli accordi di Oslo del1993[ii] contengono un’intesa sullo status di Gerusalemme. Le cause dei gravi scontri che dal mese di maggio dalla città santa si sono progressivamente estesi in molte zone sensibili del Paese tendono ad essere minimizzate dall’opinione pubblica filogovernativa, che cerca di ricondurre i contrasti a dispute di carattere meramente immobiliare. Le turbative, infatti, sono seguite ai provvedimenti giudiziari di sfratto di cui sono stati destinatari i nuclei familiari palestinesi che, fuggiti o cacciati dalle loro case a Gerusalemme Ovest, si erano trasferiti a Gerusalemme Est (in particolare nel quartiere di Sheikh Jarrah), passata sotto il controllo giordano a seguito del conflitto del 1948[iii]. Le autorità giordane di Gerusalemme Est, infatti, assegnarono a questi profughi palestinesi, che quindi ne entrarono legittimamente in possesso, gli immobili abbandonati dagli israeliani che erano invece migrati a Gerusalemme Ovest, cioè nella zona ‘israeliana’. Dopo più di 160 anni di pacifico possesso, queste abitazioni sono state rivendicate in sede giudiziale da israeliani che affermano di essere stati i legittimi proprietari prima dell’occupazione giordana del 1948. Israele, infatti, avendo a seguito della guerra dei sei giorni del 1967 esteso la sua sovranità anche su Gerusalemme Est, non riconosce i precedenti provvedimenti delle autorità giordane di assegnazione degli immobili ai palestinesi, alimentando così le rivendicazioni degli israeliani precedenti proprietari. La questione va oltre la disputa legale in quanto lo stesso diritto non viene riconosciuto ai Palestinesi che a seguito della guerra del 1948 hanno abbandonato immobili a Gerusalemme ovest assegnati successivamente a famiglie israeliane. Questa disputa, quindi, manifesta un atteggiamento discriminatorio, ed è considerata dai Palestinesi un’intollerabile provocazione. Roberto Rapaccini

 

[i] Gli Ebrei ritengono che Gerusalemme debba essere la capitale di Israele perché oltre ad essere la più importante città dell’antico Regno di Giuda era sede del Tempio Santo, il luogo più sacro per l’Ebraismo. I Palestinesi rivendicano invece di aver abitato Gerusalemme in maniera esclusiva per secoli. Oggetto di controversie è in particolare la parte orientale di Gerusalemme - unilateralmente annessa da Israele nel 1967 dopo la guerra dei sei giorni - nella quale sono ubicati alcuni dei luoghi considerati santi dalle tre religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islam), quali il Muro del Pianto, la moschea al-Aqsa, la basilica del Santo Sepolcro. Prendendo atto della natura irrisolta del contrasto, le organizzazioni internazionali e la maggior parte dei Paesi Membri dell’Onu hanno aperto le loro rappresentanze diplomatiche a Tel Aviv, ritenendo questa città la reale capitale di Israele. Ironia della sorte uno dei significati della parola Gerusalemme è città della pace.

 

[ii] Con gli accordi di Oslo è stata istituita un'Autorità palestinese con il compito di governare con una limitata autonomia alcune parti della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, e stato inoltre riconosciuto l'OLP come partner di Israele nei negoziati sulle questioni in sospeso. Gli accordi di Oslo non hanno creato uno Stato palestinese.

 

[iii] L’armistizio con il quale nel 1949 si concluse la prima guerra arabo-israeliana stabilì che ad Israele spettasse la parte ovest di Gerusalemme, mentre la Giordania, che durante la guerra aveva occupato parte di Gerusalemme e dell’odierna Cisgiordania, mantenesse il controllo della parte est della città, quella palestinese, tuttora è abitata in prevalenza da arabi. La situazione è cambiata nel 1967, al termine della ‘Guerra dei sei giorni’: Israele conquistò diversi territori, fra cui Gerusalemme est, di cui tutt’oggi mantiene il controllo militare assieme ad un’ampia zona di quartieri limitrofi.