RASSEGNA STAMPA S.

RASSEGNA STAMPA S.
Clicca sull'immagine
• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

L'ISLAM POLITICO (7-3-2015)


L'ayatollah Khomeini diceva che "...l'Islam  o è politico o non è". Effettivamente la locuzione Islam politico è una tautologia, in quanto la religione musulmana è pervasiva sul consorzio umano; la militanza mira, infatti, all'instaurazione di una comunità teocratica che si sostituisce a quella civile, alla piena vigenza della Sharia, alla convergenza fra morale religiosa ed etica dello Stato. In realtà anche il Cristianesimo ha come obiettivo la trasformazione della società  ma, diversamente, questo avviene dal basso, ovvero mediante un capillare rapporto individuale di confidenza e amicizia con il prossimo. Parafrasando un'efficace metafora di un Santo del  Novecento, il cristiano è come un pesce nel mare inquinato, deve purificare l'acqua (fuor di metafora, l'ambiente) che è intorno a sé. Il carattere politico dell'Islam è emerso con tutta evidenza nel 1979 con la rivoluzione in Iran: il popolo musulmano sembrò aver scelto di essere governato dall'Islam sciita, l'unica vera incarnazione della giustizia e della sapienza. Così la Primavera iraniana si impose sui fallimenti e sulle incertezze di quei movimenti più o meno direttamente ispirati dal pensiero di Sayyid Qttb, caratterizzato dalla commistione di elementi politici di stampo riformista e socialista con quelli che auspicavano un riscatto di matrice religiosa; questi movimenti avevano impresso  nel XX secolo alterne vicende ai Paesi arabi, in particolare all'Egitto. Successivamente, a prescindere dallo loro controversa genesi, le Primavere arabe,  cominciate tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, hanno esitato in un evidente Islam politico. Nel corso di quei tumulti è stata richiesta l'instaurazione di sistemi politici che, oltre a governare con giustizia, assicurassero libertà e democrazia, quasi a reclamare l’avvento di quell’Illuminismo che ha segnato  così profondamente l’Occidente e che è mancato nella storia arabo-islamica. Nella pretesa di questi diritti, non si potevano avere come modello le democrazie occidentali, da sempre considerate corrotte e lontane da valori spirituali e religiosi. Il nuovo Stato non poteva che essere fondato su una piena applicazione dei valori dell’Islam, considerati gli unici in grado di assicurare un regime perfetto, oltre che giusto. Che valore hanno queste considerazioni? Se si sceglie la via del dialogo è necessario conoscere il proprio interlocutore e spogliarsi delle tentazioni etnocentriche che spingono verso un'emotiva e indimostrata superiorità dell'Occidente. Nello stesso tempo il confronto necessita della disponibilità al dialogo dell'altra parte; non ci può essere dialogo con l'Isis, e più in generale con un fondamentalismo spinto e violento, animato da un cieco fanatismo. La scelta del dialogo è un'opzione opportunistica, non etica: nessuno sulla terra è autosufficiente. Roberto Rapaccini