RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

LA MUSICA ARABA JAZZ (29-12-2015)

 


Parlare di ‘musica jazz araba’ a prima vista può sembrare contraddittorio. La musica araba ha una particolare solida omogeneità in quanto è tipica di popoli che vivono in Paesi - come Iraq, Siria, Giordania, Libano, Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Mauritania e Sudan - che hanno in comune la cultura, la lingua araba, la religione. Il tipico fluire di omofonie e fraseggi, senza strutturazioni e architetture sonore, non sembrerebbe a prima vista conciliabile con le caratteristiche del jazz, nel quale – a prescindere dalla difficoltà di una sua definizione e tipizzazione unitaria – spesso la trasgressività e l’improvvisazione si sublimano in un processo creativo che produce melodie che si articolano su una linea prefissata di accordi, con armonie complesse, anche dissonanti, mentre la base ritmica in genere manca della fluidità tipica della musica araba, in quanto è caratterizzata da pause, accenti, anticipi e ritardi. Al contrario, nonostante queste differenze, negli ultimi anni numerosi artisti arabi hanno declinato con ottimi risultati la componente etnica delle sonorità espresse dai loro strumenti, ricca di sfumature, con i ritmi e i passaggi solistici tipici del jazz. Peraltro, la musica araba ha una specifica caratteristica che costituisce un importante valore aggiunto, che conferisce al risultato finale un attributo di particolare pienezza sonora: le scale musicali arabe non hanno solo i toni e i semitoni ma anche i quarti di tono. Conseguentemente le note sono ventiquattro invece delle nostre dodici. Gli intervalli tra le note inoltre non sono tutti fissi ma la loro ampiezza varia. Inoltre, l’armonia generalmente manca, in quanto la musica araba si articola su un’unica linea melodica nel contesto di un accompagnamento ritmico, mentre altri strumenti eseguono la stessa melodia all'unisono o a distanza di un'ottava.  Questi musicisti del cosiddetto ‘arabian jazz’ inoltre esaltano la componente timbrica dei loro strumenti, tra i quali il più tipico è l’oud, uno strumento cordofono, simile a un liuto a manico corto, di probabile origina persiana. Questo per quanto riguarda gli aspetti formali. Da un punto di vista ‘contenutistico’ la musica araba riproposta in chiave jazz sembra ispirarsi talvolta a silenziosi paesaggi desertici, in altri casi ai chiassosi mercati arabi. Roberto Rapaccini

 

Alcuni esempi particolarmente riusciti (clikka sul titolo): 

Daramad - Tigris EyeForbidden Fruit - Joseph Tawadros

Hijaz - Sidi Bou Said

Ibrahim Maalouf - Nomade Slang

Le Trio Joubran  - Masar

Maurice El Médioni Meets Roberto Rodriguez -Ana Ouna

Omar Faruk Tekbilek - Dark Eyes

Rabih Abou-Khalil - A Better Tomorrow

Renaud Garcia-Fons - Oriental Bass

Rima Khcheich Group - Harrama el-Nawma