RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

lunedì 5 giugno 2023

LA MAPPA DELL'ISLAM. 2. La galassia sunnita. (3-2-2016)

 


I Sunniti, che sono la confessione del 90% circa di tutti i musulmani, sono divisi in quattro principali scuole giuridico-teologiche: a) I Malikiti, che danno fondamentale importanza interpretativa agli usi giuridici, religiosi e sociali praticati a Medina, considerando questa città la prima depositaria degli insegnamenti di Maometto; sono presenti nel Maghreb, in Egitto, in Sudan, nel nord ovest dell’Eritrea. b) Gli Shafiiti, che danno particolare importanza all'approfondimento dei criteri interpretativi oggettivi del Corano e della Sunna (la raccolta dei comportamenti del Profeta) per escludere opinioni soggettive e arbitrarie; sono presenti soprattutto in Africa Orientale, ma anche in Indonesia, in Egitto e in Palestina. c) Gli Hanbaliti, che sono contrari alle speculazioni filosofiche e alla libera interpretazione delle scritture; sono presenti in Arabia Saudita, in Siria, in Egitto. d) Gli Hanafiti, che sono gli interpreti più elastici del Corano e della Sunna in quanto attribuiscono significato al ragionamento deduttivo e analogico; sono presenti in Siria, in Iraq, in Palestina, in Afghanistan, in India, nei Balcani. Alla fine del XIX secolo si è diffuso il Salafismo, il movimento fondamentalista particolarmente intransigente che ritiene prioritario su ogni progetto politico la restaurazione dell’Islam delle origini, e che rifiuta qualsiasi forma di occidentalizzazione. I Salafiti sono presenti ed in preoccupante rapida ascesa in tutto il mondo musulmano: fin dalla prima metà del Novecento hanno cominciato a tradurre le proprie posizioni ideologiche in un concreto impegno politico antioccidentale. Questo atteggiamento è stato recepito nelle frange estreme degli ambienti fondamentalisti che hanno ritenuto così di avere un conforto religioso nella pianificazione di azioni violente, compreso il ricorso a iniziative terroristiche suicide. I Wahabiti sono i seguaci di Muhammad bin Abd al-Wahhab, vissuto all’inizio del XVIII secolo, alleato di Muhammad bin Saud, principe di un’oasi della regione del Neged, capostipite della dinastia che nel XX secolo unificherà l’Arabia e che tuttora governa il Paese. Punto fondamentale della dottrina è l’affermazione del 'tawhid', ovvero l’assoluta unità di Dio e la lotta con ogni mezzo contro tutte le forme di culto devianti o atipiche. Il buon governo è l’adeguamento della prassi politica e giuridica ai fondamentali principi della Sharia, che, con estremo rigore, deve regolare ogni comportamento umano. Per questo la dottrina wahabita manifesta una radicale ostilità nei confronti di quei governi che si allontanano dalla via tracciata dal Corano: non c’è spazio per forme di legittimità democratica di tipo occidentale in quanto l’unica legittimità viene dal letterale rispetto della legge divina. Il wahabismo ha sempre goduto del sostegno finanziario dei potentati sauditi; oltre ai regnanti sauditi, wahabita era anche Osama bin Laden. La dottrina wahabita è particolarmente radicata in Arabia Saudita. I Fratelli Musulmani sono invece un’organizzazione politica estremamente composita, nella quale convivono posizioni divergenti. Prevale tuttavia una visione integralista, che si manifesta principalmente nella ferma opposizione alla secolarizzazione delle nazioni islamiche. Questo movimento, per la sua storia, per la sua diffusione nel mondo arabo e per l’ampio consenso e prestigio di cui ha sempre goduto, può essere considerato la madre di tutte le organizzazioni islamiche, sia moderate sia fondamentaliste. I Fratelli Musulmani hanno spesso intrapreso iniziative di carattere filantropico, concentrando il loro impegno non solo nel settore politico, ma anche nell’insegnamento, nella sanità e in attività sociali e religiose, come l’organizzazione di incontri di preghiera e di spiritualità. Il Movimento fu fondato nel 1928 da un insegnante egiziano di un villaggio sulle rive del Canale di Suez; il movimento dei Fratelli Musulmani si colloca pertanto nel complesso quadro di un risveglio culturale e religioso che nei primi decenni del XX secolo reagiva a iniziative di occidentalizzazione della società islamica. Il fondatore si propose il conseguimento di obiettivi politici concreti di tipo socialista, come la promozione della dignità e il riscatto dei lavoratori arabi egiziani; questi fini, anziché dare impulso a uno stato laico che avrebbe dovuto rifiutare la cristallizzazione dei rapporti sociali che sarebbe conseguita dal carattere confessionale delle istituzioni, furono collocati nel quadro della concezione morale e religiosa islamica. Per il perseguimento di questi obiettivi infatti veniva attribuito particolare rilievo all’educazione e alla sensibilizzazione ai precetti islamici in materia di solidarietà. In relazione a questa classificazione viene naturale chiedersi quali Paesi musulmani debbano essere considerate espressione di un Islam moderato e quali invece siano il correlato politico dell'Islam fondamentalista. In proposito, l'opinione dei Paesi occidentali risulta spesso arbitraria in quanto il giudizio sulla corrente dell'Islam che prevale in un Paese musulmano è influenzato dai rispettivi rapporti economici, commerciali, diplomatici, culturali con quel Paese o dal clima amichevole delle località turistiche arabe. Ad esempio, l'Occidente sembra considerare moderate le monarchie saudite in quanto alleate e importanti partner commerciali; in realtà, nella penisola arabica predomina il Wahabismo, che - come detto - è una forma estremamente rigorosa e intransigente di Islam. Roberto Rapaccini