RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

LA DISTRUZIONE DI PALMIRA (23-5-2015)

 


La distruzione di Palmira - una poesia nel deserto, la Venezia delle sabbie, la porta dell'Oriente, com'è stata definita - ha colpito particolarmente l'opinione pubblica. Sembra che ci sia stato più risentimento per la decapitazione delle vestigia del passato che per la caduta delle teste dei molti civili che avevano la sorte di vivere in quelle zone. La morte degli uomini è un fatto naturale, fisiologico, accettato dalla nostra ipocrisia morale, mentre la distruzione dei segni della storia ci colpisce perché in essi il nostro immaginario proietta la convinzione di una presunta immortalità. L'Isis ha cercato di cancellare i segni di un passato preislamico, reperti che i nuovi barbari vorrebbero sottrarre alla memoria collettiva con il pretesto di una presunta iconoclastia. L'iconoclastia non c'entra. L'iconoclastia è una posizione ideologica che riguarda la rappresentabilità del divino. Piuttosto si tratta di una dannatio memoriae, una 'condanna della memoria', la pena che nel diritto romano consisteva nella cancellazione di qualsiasi traccia che potesse tramandare ai posteri il ricordo di chi veniva considerato un acerrimo nemico di Roma. La distruzione dei monumenti è anche estranea alla tradizione islamica. Alle conquiste musulmane di Gerusalemme nel VII sec. e a quella di Bisanzio nel XV sec. seguirono il rispetto e talvolta l'ammirazione per gli edifici e i luoghi di culto delle altre religioni del Libro. Per questo è sbagliato dire che l'Isis appartiene ad un presunto medioevo islamico. L'Isis - ed è inquietante - vive solo nel presente. Il passato che, sebbene in una luce critica, è così importante per noi e per la nostra civiltà, è un'identità che lo Stato Islamico vuole cancellare. Poi la caduta di Palmira ha dei risvolti strategici molto preoccupanti. Tra l'altro apre la via alla 'tollerante' Damasco, che è a 200 Km. Ma questo merita un altro approfondimento. È sempre più importante  che la comunità internazionale neghi il carattere religioso dello Stato Islamico, che trasforma la guerra all'Isis in uno scontro di civiltà e di religione, e questo è il presupposto che consente il reclutamento dei miliziani jihadisti.  Roberto Rapaccini