RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

NOT IN MY NAME (19-5-2015)

 


Not in my name - non nel mio nome, e non nel nome dell’Islam - è una campagna lanciata nel settembre del 2014 che ha rapidamente fatto il giro del mondo. Musulmani di ogni parte di Europa si sono mobilitati per esprimere la loro dissociazione e la condanna nei confronti dello Stato Islamico, responsabile di agire nel nome dell'Islam, violandone i principi. Da allora si sono svolte manifestazioni nelle piazze e iniziative in Rete che si sono contrapposte alla propaganda dei miliziani dell'Isis-Daesh, che diffondono immagini di morte e terrore. Voi siete per la vita, noi siamo per la morte, diceva Osama Bin Laden.  L'associazione britannica Active Change, una fondazione che si impegna a promuovere l'integrazione e la solidarietà sociale al fine di prevenire qualsiasi forma di intolleranza e di estremismo violento, ha raccolto in un video (clikka qui) i messaggi di giovani musulmani, che possono essere sintetizzati in questa affermazione: "Basta uccidere innocenti in nome mio". È stato anche lanciato l'hashtag  #NotInMyName che ha avuto un considerevole successo. I giovani musulmani, stanchi dell'odio fondamentalista del Califfato e della sua propaganda nei social media, hanno voluto ricordare che l'Islam insegna il rispetto, la pace, la comprensione, e va difeso dall'estremismo e dal fanatismo. In altri termini l’Islam non coincide con  chi pratica il ricorso alla violenza come strumento di affermazione di una malintesa fede religiosa. La campagna è uno strumento particolarmente importante perché la guerra con l'Isis, prima di essere militare, è politica e culturale. In altri termini il Califfato ha saccheggiato il patrimonio dell'Islam per darsi una copertura ideologica, per trasformare l'odio e la violenza in jihad, per ridurre tutta la religione musulmana in Salafismo. È necessario ristabilire le distanze fra Islam e Isis, anche stimolando un dibattito all'interno del mondo musulmano per chiarire la vera natura dell'Islam e smascherare quelle ideologie che affermano di incarnarne l'autenticità. Il più grande vantaggio che l'Occidente può dare al terrorismo è quello di trasformare lo scontro con l'Isis in una guerra di religione.

Il video Not in my name-Muslims against Isis è su Youtube. Puoi vederlo clikkando qui. Roberto Rapaccini