Islam
e Cristianesimo spesso vengo considerati sullo stesso piano come se si
trattasse di due religioni che, pur nelle evidenti differenze, possano essere
ritenute caratterizzate da un’omogeneità di fondo. Diversamente, si osserva che
l’Islam, oltre ad essere una religione, ha anche i tratti dell’ideologia
politica in quanto la sua affermazione postula l’instaurazione di istituzioni
ispirate ad un’etica confessionale. A conferma, la militanza islamica si è
spesso storicamente concretizzata nella partecipazione ad iniziative per
promuovere con ogni mezzo un ordine sociale nel quale le leggi civili fossero
sostituite da un ordinamento plasmato sulla legge divina. Le frange
fondamentaliste e radicali non hanno abbandonato questo approccio. Le azioni
terroristiche di matrice islamica possono essere ritenute una degenerazione di
questo atteggiamento: il ricorso alla violenza e alla minaccia considerato in
questa prospettiva è una scorciatoia per l’instaurazione di una società
ispirata ai precetti del Corano. Diversamente l’adesione al Cristianesimo e le
relative attività di proselitismo rimangono invece confinate nella sfera
spirituale individuale. Anche la Fede cristiana può avere rilevanza esterna in
quanto richiede ai fedeli iniziative per estendere la condivisione di un
modello di vita e dei relativi principi su cui si fonda; queste iniziative,
tuttavia, si esauriscono di norma nell’ambito di un rapporto personale.
Nell’Europa - che si è oggettivamente forgiata sotto l’influenza delle radici e
delle tradizioni cristiane - l’invasività dell’Islam politico rappresenta una
minaccia, alla quale le istituzioni europee contrappongono il principio di
tolleranza, teorizzato dall’Illuminismo. Ma da questo punto di vista non esiste
reciprocità fra Islam e Cristianesimo. Nell’evoluzione storica del mondo
musulmano è mancato un movimento analogo all’Illuminismo in grado di stabilire
con chiarezza i confini fra religione e politica affermando, come corollario,
il principio di laicità dello Stato. Nell’Islam, poiché si attribuisce valore
ad una sola religione, la laicità - ovvero il riconoscimento e la conseguente
tolleranza di altri culti - è considerata una forma, spesso perseguibile, di
ateismo. L’assenza di confini fra religione e politica è il successivo
presupposto di modelli statali di impronta teocratica. Roberto Rapaccini