RASSEGNA STAMPA S.

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PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

ISLAM E TERRORISMO (12/7/2015)

 


Quando si parla di Islam, la discussione si focalizza sui rapporti fra religione e terrorismo. Il terrorismo può essere definito di matrice religiosa quando è animato da motivazioni che trascendono la realtà materiale, mentre gli obiettivi delle singole azioni sono mezzi per la progressiva affermazione di un progetto che si ispira a un ordine soprannaturale. Preliminarmente dovrebbe essere chiarito cosa si intende per terrorismo. Da un punto di vista linguistico, l’Enciclopedia Treccani precisa che esso consiste nell’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili. In proposito, in ambito internazionale non è stata elaborata una nozione universalmente condivisa. Il dissenso si è manifestato essenzialmente nella qualificazione di situazioni di conflitto armato (in particolare, in materia di guerre di liberazione) e di azioni di dubbia liceità poste in essere da eserciti regolari (il cosiddetto ‘terrorismo di Stato’). La questione della definizione di atto terroristico ha rilevanza pratica in quanto alcune misure preventive e repressive previste dalle Convenzioni internazionali non sono consentite nei confronti di illeciti comuni, ma sono legittime quando siano adottate in risposta o al fine di prevenire atti di terrorismo. Inoltre, la relatività soggettiva con la quale viene valutato il movente ideologico - reale o semplicemente proclamato - dell’atto terroristico ha, come conseguenza, che chi per alcuni è definito terrorista, per altri è un combattente politico, mentre quelle che per alcuni sono azioni terroristiche, per altri sono atti di resistenza nei confronti di potenze occupanti o atti di popoli che lottano legittimamente per la propria autodeterminazione. Un aforisma inglese così esprime questo concetto: “One man’s terrorist is another man’s freedom fighter”. Il terrorismo di matrice religiosa ha sempre carattere radicale, poiché è mosso dalla fede in un ordine soprannaturale che si ritiene di dover affermare a ogni costo e non ammette alternative alla prevalenza dell’assetto sociopolitico che costituisce un corollario del credo religioso. L’adesione a una fede religiosa, anche quando rimane confinata nella sfera individuale, ha rilevanza esterna, in quanto il credo religioso impone al fedele il proselitismo. In proposito, la fede religiosa può essere vissuta in due modi: o come rapporto individuale tra l’uomo e il trascendente, o come dimensione afferente la collettività. In questo secondo caso la fede produce gli effetti di un’ideologia in quanto diviene tensione per l’affermazione di un assetto sociale ispirato da un’etica confessionale. In questo caso la fede richiede un impegno collettivo rivolto a cambiare le strutture della società: il correlato delle iniziative di proselitismo (che generalmente hanno carattere individuale in quanto si articolano all’interno di una relazione personale) è la militanza, cioè la partecipazione a gruppi nei quali i fedeli si strutturano per promuovere con ogni mezzo, compreso il ricorso alla violenza, l’instaurazione di un ordine sociale nel quale le leggi civili siano sostituite da un ordinamento giuridico plasmato sulla legge divina. Il terrorismo di matrice islamica è una degenerazione di questo atteggiamento: l’uso della violenza e della minaccia sono infatti una scorciatoia per l’instaurazione di una società ispirata ai precetti del Corano. Il carattere ideologico dell’Islam ha come corollario un atteggiamento militante dei fedeli che è il correlato delle iniziative di proselitismo individuale che caratterizzano molte altre religioni. In realtà in molte religioni è presente l’aspirazione più o meno manifesta a sostituire ai principi laici della società civile una visione etica confessionale. Pertanto, una conquista delle democrazie moderne è stata la laicità dello Stato: le iniziative di proselitismo ovvero l’avvicinamento o la conversione di un soggetto a una fede religiosa si devono realizzare solo attraverso relazioni individuali. Il fondamentalismo islamico e l’islamismo radicale sottolineano un modo di vivere la religione in maniera politicamente invasiva nei confronti della comunità civile: in altri termini l’adesione all’Islam in concreto travalica la dimensione individuale per assumere la valenza di un’ideologia che impone la trasformazione della società. Così per molti essere musulmani non è solo una scelta di fede, ma è un'opzione di vita totalizzante. Il Fondamentalismo, attraverso l’enfatizzazione dei valori religiosi, è anche un elemento di forte coesione sociale che rafforza la comune identità e consente di sopravvivere all’imposizione di altri modelli culturali. Nella visione fondamentalista l’invasività sulla società del credo islamico si spinge fino a prescrivere la sostituzione delle leggi dello Stato con i precetti del Corano. In questo caso l’osservanza dei principi religiosi si impone a tutti i cittadini: chi non si adegua è escluso dalla comunità sociale in quanto solo il fedele musulmano è soggetto giuridico a pieno titolo. Nello Stato forgiato da questi principi l’evoluzione sociale e normativa si può sviluppare solo nell’ambito della via tracciata dall’Islam. Non può esserci la formazione di un libero pensiero, che è il presupposto di un dialogo articolato e costruttivo; la cultura e la politica subiscono una cristallizzazione che può generare solo arretratezza. Pertanto, nella realtà storica attuale l’islamismo spesso non è sentito solo come una religione, ma si manifesta come un’ideologia che non tollera l’esistenza di situazioni e assetti sociopolitici diversi da quanto prescritto o scaturisce dai testi sacri. Questi principi male intesi costituiscono il presupposto del Fondamentalismo e delle derive terroristiche di matrice islamica. Roberto Rapaccini