La lotta per l'egemonia nel mondo
islamico, per l'istituzione di un nuovo 'Califfato' e per assicurarsi la sua
guida presuppone la conoscenza del concetto di 'Umma'. Il mondo musulmano,
nonostante le divisioni di ordine teologico e politico, sembra ai nostri occhi
maggiormente coeso rispetto al mondo occidentale. Due fattori contribuiscono in
maniera significativa a questa apparente concordanza: la conoscenza della
lingua araba e l’appartenenza alla Umma, la comunità islamica. Umma significa
comunità dei fedeli (la parola contiene la radice 'umm' che in arabo significa
madre). Il mondo arabo è infatti unito dalla religione e dalla comune cultura;
non è costituito da una sola etnia, ma da etnie diverse che si sono arabizzate,
cioè hanno assunto medesimi riferimenti culturali e religiosi. Il carattere
solidale dell’appartenenza alla Umma non annulla le divisioni dovute alle
eterodossie e alle rivalità etniche e politiche. I progetti di unificazione di
questo cosmo, tuttavia, sono falliti a causa delle rivalità, delle ambizioni
nazionali, e della conseguente pretesa di ciascuno Stato di esserne guida. Nel
mondo occidentale la fonte dei diritti e dei doveri dell’individuo è la legge
dello Stato: la qualificazione giuridica di primaria importanza è la
cittadinanza, che esprime l’appartenenza a una comunità nazionale e la
conseguente piena subordinazione alla normativa del Paese. Nel mondo musulmano
in teoria solo l’appartenenza alla comunità dei fedeli dell’Islam è fonte di
diritti e doveri: pertanto, travalicando i confini nazionali, la legge islamica
dovrebbe integrare l’unico fondamento delle qualificazioni giuridiche
soggettive. Sempre in linea teorica, come corollario di quest’ultima premessa,
conseguirebbe che, se si vive in un Paese arabo (o, più precisamente, islamico)
e non si è musulmano, non si ha pienezza di diritti; specularmente, per il
diritto islamico, qualunque musulmano, in qualsiasi Paese viva, ha in quanto
tale una condizione giuridica di pienezza. Da queste premesse, segue che alcuni
Paesi musulmani. A livello locale il concreto centro di riferimento della Umma
è la moschea, nella quale principalmente si approfondisce la conoscenza
dell’Islam; la frequentazione della moschea, anche in occasione di eventi
conviviali e di svago, rafforza i sentimenti di solidarietà e di unione fra i
musulmani. Il Califfato è la comunità musulmana come entità politico-temporale;
il termine deriva dall’arabo khalifa (califfo), ovvero il successore di
Maometto designato alla guida politica e spirituale della comunità. La figura
del califfo non è prevista nel Corano; fu avvertita l’esigenza della sua
istituzione dai primi compagni del Profeta dopo la sua morte. Roberto Rapaccini