RASSEGNA STAMPA S.

RASSEGNA STAMPA S.
Clicca sull'immagine
• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

IL SENSO DEI COMMENTI (25-7-2015)

 


Nel 2012 ho scritto un libro, Paura dell'Islam, che partiva da questo presupposto. Si andava profilando in Occidente, dopo i tragici fatti dell'11 settembre 2001, un confronto con l'Islam sempre meno pacifico. Il sottotitolo del libro così specificava i contenuti del saggio: "Il travisamento della cultura islamica nella genesi del terrorismo". Con questa precisazione volevo richiamare l'attenzione sul fatto che il ricorso alla violenza come strumento di affermazione di una malintesa fede religiosa è il prodotto di una deriva fondamentalista integrata solo da una ridotta frangia di musulmani. Dall'11 settembre 2001 infatti si era diffuso un senso di paura nei confronti del mondo islamico, che spingeva a vedere in ogni musulmano un potenziale terrorista. L’islam è un ordinamento allo stesso tempo religioso, politico e giuridico, e risulta difficile per un occidentale distinguere la norma religiosa da quella giuridica. Inoltre, la ripartizione dell’Islam in un sistema nello stesso tempo religioso, politico e giuridico è un'applicazione delle nostre tentazioni sistematiche: per l'Islam la realtà è unitaria dal momento che la sfera religiosa e quella politica coincidono essendo disciplinate entrambe da una stessa legge, la Sharia. Tuttavia, nel suo interno l’Islam è un mondo estremamente composito e disomogeneo. Nel mondo arabo circola un detto che precisa che gli Arabi sono d’accordo solo nel non essere d’accordo. Il comune riferimento all’Islam avrebbe potuto costituire la premessa per un profondo senso di solidarietà e di coesione fra i Paesi musulmani. Al contrario i nazionalismi che hanno animato le vicende storiche, soprattutto nel XX secolo hanno originato profonde divisioni. L’assenza di un magistero centrale e unico, le diversità fra scuole giuridiche e teologiche all’interno dell’ortodossia, gli scismi, l'influenza dei particolarismi, gli adattamenti alle varie realtà regionali, hanno contribuito a produrre tanti Islam, che sono tuttavia declinazioni di un unico principio ispiratore. In sintesi, l'Islam è unito nella diversità: il fondamentalismo che degenera anche in atti violenti ne è un'articolazione marginale e minoritaria. Dire che i fenomeni degenerativi coincidano con l'Islam è come affermare che la pedofilia o altri episodici sporadici e patologici siano una caratteristica generale della Chiesa Cattolica: questa efficace ed acuta esemplificazione è stata pronunciata da una fedele musulmana nel corso di un'intervista televisiva. Alla base di tante incomprensioni ci sono anche i danni di una visione etnocentrica, che spinge ognuno a giudicare le altre culture e ad interpretarle in base ai criteri unilaterali mutuati dalla propria cultura. Poi, un difetto di conoscenza porta alla facile assimilazione fra islamici in generale e cellule fondamentaliste. È di centrale importanza considerare che le contrapposizioni fondate su fedi e idee diverse hanno carattere astratto in quanto si dimentica che dietro le ideologie, depurate dal fanatismo violento, nell'ordinario ci sono persone con affetti, timori e incertezze come le nostre, uomini che conducono una vita diversa nelle apparenze esteriori ma uguale nei contenuti esistenziali. Così l'obiettivo dei miei 'commenti' sul mondo arabo è essenzialmente divulgativo: entro i miei limiti vorrei fornire elementi che siano propedeutici a che ognuno possa maturare posizioni libere da preconcetti. In altri termini non intendo favorire un giudizio positivo o negativo sul mondo musulmano, ma, trasferendo sugli altri quello che in questi anni ho appreso, vorrei semplicemente integrare le premesse affinché detto giudizio sia informato, cioè supportato da un'adeguata formazione. Roberto Rapaccini