RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

L'ORGANIZZAZIONE DELLO STATO ISLAMICO (22-7-2015)

 


Mentre i giornali si occupano prevalentemente della crisi greca, l'Isis (o Daesh in arabo) va consolidando la sua presenza. Abu Bakr Al Baghdadi, leader dello Stato Islamico, per motivi di sicurezza appare in pubblico raramente; nel giugno 2014, dopo aver unilateralmente proclamato da una moschea di Mosul la nascita di un califfato nei territori caduti sotto il suo controllo, ha esortato tutti i musulmani ad unirsi e ad obbedirgli. In questo modo nella strategia del jihadismo globale si è realizzato un profondo cambiamento rispetto al passato: l'integralismo islamico, rivendicando la propria sovranità su un territorio, rivelava fin da allora l'ambizione a divenire una vera e propria entità politico-statuale, nello specifico, un Califfato. Il Califfato è sorto come istituzione alla morte del Profeta Maometto con la designazione di successori chiamati a guidare la comunità dei fedeli, cioè la Umma, che doveva essere un riferimento per tutti i musulmani a prescindere dalle differenze di identità nazionale e dai confini geografici: un progetto irrealistico nell'architettura del mondo contemporaneo. Nel luglio del 2014 alcuni documenti sequestrati nella casa di un membro dello Stato islamico da militari iracheni hanno rivelato in dettaglio la struttura dello Stato Islamico. Al Baghdadi si avvale di una squadra di consulenti, di ministri e di preposti a specifiche aree di competenza secondo rigide gerarchie. Sotto Al Baghdadi due stretti collaboratori sono investiti delle responsabilità rispettivamente sul territorio che apparteneva alla Siria e su quello ex iracheno. Poi ai vertici delle questioni finanziare, dei trasporti, della sicurezza, delle esigenze logistiche e tecniche della guerra e di altre politiche rilevanti vi sono ministri con specifiche deleghe e retribuzioni; vi è pure un dicastero che si occupa del reclutamento all'estero di jihadisti. Al Baghdadi nelle materie belliche si avvale anche di alti ufficiali che hanno servito l'esercito di Saddam Hussein. Scendendo, ogni provincia ha il suo governatore responsabile dell'amministrazione della regione. L'organizzazione periferica ripete quella centrale. È evidente l'intenzione dell'Isis di accreditarsi come un'istituzione statale che controlla un territorio con sovranità piena, ed eroga alla popolazione i necessari servizi, come istruzione, assistenza sanitaria, ordine pubblico. Naturalmente vi sono tribunali per l'esercizio delle funzioni giudiziaria: in essi viene applicata integralmente la Sharia. Nella vita ordinaria la regola è la separazione fra gli uomini e le donne, che devono indossare il burqa. Alcool, tabacco e droghe sono vietati. Una temutissima polizia religiosa pattuglia le strade per vegliare sul rispetto della legge coranica. Tra le pene per le trasgressioni vi sono la fustigazione, le amputazioni, la morte anche mediante la pubblica crocifissione. Le atrocità che vengono consumate dagli organi di polizia sono oggetto di capillare propaganda in quanto il potere dell'apparato statale si fonda sull'intimidazione e su un diffuso sentimento di paura. L'organizzazione ha la punta di massima efficienza nella capitale Raqqa. Al Baghdadi si avvale di organi consiliari che forniscono consulenza e supervisione strategica nelle materie militari e dell'amministrazione civile. Il Consiglio della Shura (9/11 membri) ha prevalentemente una funzione esecutiva vegliando sulla catena di trasmissione delle direttive del Califfo e sulla loro attuazione. Il Consiglio della Sharia (6 membri) è direttamente controllato da Abu Bakr ed è l'organo più potente. I suoi compiti includono la sorveglianza ideologica, cioè garantire la conformità delle attività esecutive alle disposizioni della Sharia. Lo Stato Islamico si finanzia attraverso donazioni provenienti dai Paesi del Golfo (soprattutto dal Qatar), mediante la vendita del petrolio a un prezzo ribassato del 30%, con la tassazione imposta ai residenti dei territori conquistati, con i soldi provenienti dalle estorsioni e dai riscatti delle persone rapite, e con il  contrabbando di opere d'arte. Se Al Qaeda mirava a distruggere, l'Isis sta costruendo portando avanti  un progetto, suggestionando giovani disorientati con un'efficace propaganda. Roberto Rapaccini