Mentre
i giornali si occupano prevalentemente della crisi greca, l'Isis (o Daesh in arabo)
va consolidando la sua presenza. Abu Bakr Al Baghdadi, leader dello Stato
Islamico, per motivi di sicurezza appare in pubblico raramente; nel giugno
2014, dopo aver unilateralmente proclamato da una moschea di Mosul la nascita
di un califfato nei territori caduti sotto il suo controllo, ha esortato tutti
i musulmani ad unirsi e ad obbedirgli. In questo modo nella strategia del
jihadismo globale si è realizzato un profondo cambiamento rispetto al passato:
l'integralismo islamico, rivendicando la propria sovranità su un territorio,
rivelava fin da allora l'ambizione a divenire una vera e propria entità
politico-statuale, nello specifico, un Califfato. Il Califfato è sorto come
istituzione alla morte del Profeta Maometto con la designazione di successori chiamati
a guidare la comunità dei fedeli, cioè la Umma, che doveva essere un
riferimento per tutti i musulmani a prescindere dalle differenze di identità
nazionale e dai confini geografici: un progetto irrealistico nell'architettura
del mondo contemporaneo. Nel luglio del 2014 alcuni documenti sequestrati nella
casa di un membro dello Stato islamico da militari iracheni hanno rivelato in
dettaglio la struttura dello Stato Islamico. Al Baghdadi si avvale di una
squadra di consulenti, di ministri e di preposti a specifiche aree di
competenza secondo rigide gerarchie. Sotto Al Baghdadi due stretti
collaboratori sono investiti delle responsabilità rispettivamente sul
territorio che apparteneva alla Siria e su quello ex iracheno. Poi ai vertici
delle questioni finanziare, dei trasporti, della sicurezza, delle esigenze
logistiche e tecniche della guerra e di altre politiche rilevanti vi sono
ministri con specifiche deleghe e retribuzioni; vi è pure un dicastero che si
occupa del reclutamento all'estero di jihadisti. Al Baghdadi nelle materie
belliche si avvale anche di alti ufficiali che hanno servito l'esercito di
Saddam Hussein. Scendendo, ogni provincia ha il suo governatore responsabile
dell'amministrazione della regione. L'organizzazione periferica ripete quella
centrale. È evidente l'intenzione dell'Isis di accreditarsi come un'istituzione
statale che controlla un territorio con sovranità piena, ed eroga alla
popolazione i necessari servizi, come istruzione, assistenza sanitaria, ordine
pubblico. Naturalmente vi sono tribunali per l'esercizio delle funzioni
giudiziaria: in essi viene applicata integralmente la Sharia. Nella vita
ordinaria la regola è la separazione fra gli uomini e le donne, che devono
indossare il burqa. Alcool, tabacco e droghe sono vietati. Una temutissima
polizia religiosa pattuglia le strade per vegliare sul rispetto della legge
coranica. Tra le pene per le trasgressioni vi sono la fustigazione, le
amputazioni, la morte anche mediante la pubblica crocifissione. Le atrocità che
vengono consumate dagli organi di polizia sono oggetto di capillare propaganda
in quanto il potere dell'apparato statale si fonda sull'intimidazione e su un
diffuso sentimento di paura. L'organizzazione ha la punta di massima efficienza
nella capitale Raqqa. Al Baghdadi si avvale di organi consiliari che forniscono
consulenza e supervisione strategica nelle materie militari e
dell'amministrazione civile. Il Consiglio della Shura (9/11 membri) ha
prevalentemente una funzione esecutiva vegliando sulla catena di trasmissione
delle direttive del Califfo e sulla loro attuazione. Il Consiglio della Sharia
(6 membri) è direttamente controllato da Abu Bakr ed è l'organo più potente. I
suoi compiti includono la sorveglianza ideologica, cioè garantire la conformità
delle attività esecutive alle disposizioni della Sharia. Lo Stato Islamico si
finanzia attraverso donazioni provenienti dai Paesi del Golfo (soprattutto dal
Qatar), mediante la vendita del petrolio a un prezzo ribassato del 30%, con la
tassazione imposta ai residenti dei territori conquistati, con i soldi
provenienti dalle estorsioni e dai riscatti delle persone rapite, e con il
contrabbando di opere d'arte. Se Al Qaeda mirava a distruggere, l'Isis
sta costruendo portando avanti un progetto, suggestionando giovani disorientati
con un'efficace propaganda. Roberto Rapaccini