RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

L'IDEOLOGIA DELLO STATO ISLAMICO (ISIS) (20-7-2015)

 

 


L'analisi della deviante ideologia dell'Isis è fondamentale per la conoscenza dello Stato Islamico, per contrastarne l'avanzata e per ridurre il reclutamento di jihadisti. L'ideologia in generale viene correntemente definita come l'insieme delle idee, delle opinioni e dei valori che orientano le iniziative di un gruppo sociale. Vi è dunque un collegamento fra pensiero e azione. In proposito, l'ideologia dell'Isis viene definita  'salafita - jihadista'. Il momento teoretico è il Salafismo, cioè il ritorno all'antica purezza dell’Islam attraverso un'interpretazione letterale dei testi sacri, ripuliti dalle sovrastrutture e dalle integrazioni apportate nei secoli. La fase attuativa è il jihad, interpretato come il complesso delle condotte, anche belliche e di matrice terroristica, necessarie per attuare questo progetto. In termini più specifici l'Islam si sarebbe allontanato dall'autenticità originaria per colpa delle cospirazioni dell'Occidente, fonte di corruzione. La risposta è la 'dawa', cioè il proselitismo per la causa dell'Islam, che l'Isis interpreta con il reclutamento di adepti per la guerra santa avvalendosi, con aggiornata ed efficace professionalità, di tutte le  potenzialità multimediali. Le ideologie moderne si articolano in quattro fasi: acquisire la consapevolezza di una situazione, analizzarla, creare una base identitaria, formulare rimedi. Questi passaggi si riscontrano nel percorso motivazionale dell'Isis. Il mondo musulmano ha smarrito la retta via per colpa degli infedeli, ovvero degli ebrei, dei 'crociati', degli arabi 'apostati':  a loro dichiara guerra Abu Bakr al Baghdadi con  i suoi proseliti, che definisce 'eroi del jihad'. L'Isis offre ai suoi seguaci una nuova seppur discutibile identità, che si concreta nell'appartenenza ad una struttura sovranazionale, che si professa in grado di garantire ordine, organizzazione, sicurezza, certezza, motivazioni, stretta coerenza con l'impianto confessionale: questi  elementi hanno particolare effetto sui giovani neoconvertiti all'Islam, 'disorientati' dalla modernità e dalla democrazia; questo 'humus' genera il 'fard ayn' cioè la convinzione dell'esistenza di un dovere individuale di promuovere il jihad. Ci sono altri due aspetti che l'ideologia dell'Isis ha in comune con le ideologie moderne. Innanzitutto, l'universalismo: analogamente all'utopia marxista, 'la chiamata alle armi' del  nuovo Califfato è rivolta a tutti i musulmani a prescindere dai confini nazionali. Entrambe le ideologie poi dividono il mondo in una dicotomia  inconciliabile: mentre il marxismo-leninismo insiste sulla divisione fra capitalisti e proletariato, il salafismo-jihadista contrappone ai veri credenti musulmani gli infedeli e gli apostati musulmani. L'impianto ideologico, per quanto coerente, non può mai giustificare chi si pone al di fuori della comunità civile, nè legittimare qualsiasi mezzo per raggiungere un obiettivo. Roberto Rapaccini