RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

IL GILGUL EBRAICO (29-8-2015)


Sto leggendo il libro  'Scintille' di Gad Lerner. È la storia dell'affascinante epopea  delle peregrinazioni della sua famiglia di origine ebraica, il viaggio di anime nomadi costrette ad un transito errante in molte patrie, emblematico del destino ancestrale di continuo esilio dell'etnia semita. In proposito, mi ha interessato molto il concetto di 'Gilgul', di cui Lerner parla in maniera poetica e personale nel secondo capitolo. Con il termine  'Gilgul' - questa parola significa 'ciclo', 'ruota' - o più  precisamente 'Gilgul Neshamot' parte della cultura ebraica indica la 'reincarnazione', o meglio la 'metempsicosi', cioè il frenetico movimento degli spiriti. Questo lemma poi avrebbe secondo Gad la stessa radice di 'Galuth', che significa 'diaspora'. Così, nella originale e lirica visione dell'autore, attraverso questa associazione, la condizione di permanente trasmigrazione delle anime è il correlato dell'ineludibile esilio dei corpi. Poi le anime si agiterebbero in maniera così violenta che il loro moto conseguente alla separazione dai corpi causerebbe delle scintille: da qui il titolo del libro. Dice a riguardo Gad Lerner: "Il mio intento qui è ricostruire il mio Gilgul e capire le scintille della mia anima, di coloro che mi hanno preceduto, di coloro che mi accompagnano in questa vita, di coloro che non ho mai conosciuto". È come dire, assolutizzando il senso di  questa precisazione, che la comune identità ebraica è il risultato di laceranti migrazioni che sono geografiche e culturali, ovvero è l'esito di componenti che la vivacità intellettuale individuale e le vicende personali fanno dialetticamente convergere e divergere costantemente. Su questo scenario si articolano le storie delle famiglie paterna e materna dell'autore, l'eco del dramma universale della Shoah, che ha coinvolto alcuni antenati, e il continuo atavico malessere dell'antisemitismo. Il libro sembra riconoscere alle anime erranti nel 'Gilgul' la possibilità di esigere di partecipare ancora alla vita con la loro memoria. Roberto Rapaccini