RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

GLI ESITI DEL VERTICE ANTI-ISIS (4-6-2015)

 


Si è tenuto il 2 giugno a Parigi il vertice sull'Isis, ovvero la riunione degli Stati (una trentina circa) e delle Organizzazioni Internazionali (segnatamente ONU, Unione Europea, Lega Araba) che aderiscono alla coalizione che si oppone allo Stato Islamico. Si tratta di un'alleanza più virtuale che reale, in quanto in concreto nelle operazioni militari sono coinvolti solo alcuni Stati, che generalmente limitano le loro iniziative a raid aerei e all'addestramento di reparti dell'esercito curdo e iracheno. Al vertice non hanno partecipato la Russia, la Siria e l'Iran. La cronaca riferisce che nella circostanza l'Iraq, che ha lamentato di subire 400 attacchi terroristici al mese, ha sottolineato l'importanza di un maggiore supporto internazionale anche al fine di combattere il così detto euro-jihadismo, ovvero il flusso di combattenti fondamentalisti reclutati all'estero. In concreto, come previsto, non è stata presa nessuna determinazione di rilievo. Viene il sospetto che ci sia un non dichiarabile interesse di alcuni Stati occidentali all'esistenza dell'Isis sebbene in termini territorialmente e militarmente contenuti (non a caso il vertice è seguito alle conquiste di Ramadi e Palmira, che, in questa logica, possono essere considerate uno sconfinamento). Nella complessa regione medio - orientale, infatti, la presenza dello  Stato Islamico sunnita può essere strumentale a contrastare e a bilanciare l'emergente potenza della Repubblica sciita dell'Iran, che in virtù delle trattative in atto sul nucleare ed al probabile ridimensionamento o alla cessazione delle note sanzioni è destinata in futuro a riacquistare tutto il suo pregresso peso politico. Forse questa è una delle possibili motivazioni  del carattere blando delle iniziative anti - Isis finora intraprese. Sullo sfondo c'è il ruolo ambiguo dell'ambizioso e dispotico leader turco Erdogan, che, se avrà un sufficiente consenso nelle prossime imminenti consultazioni elettorali,  aspira a trasformare il Paese in una Repubblica Presidenziale. In proposito recentemente un giornale turco ha pubblicato le foto di un veicolo con un presunto carico di armi che, attraverso la frontiera turca, sarebbe entrato in territorio siriano. La forte reazione di Erdogan ha portato all'arresto dei giornalisti responsabili della divulgazione della notizia, accusati di fare spionaggio contro i servizi di sicurezza turchi. In conclusione, tornando al vertice di Parigi, sembra che la comunità internazionale non consideri che il compito della politica è di risolvere i problemi prendendo decisioni piuttosto che limitarsi a discuterne. Roberto Rapaccini