Recentemente
la Repubblica dell’Honduras ha aperto a Gerusalemme un ufficio diplomatico che
svolgerà funzioni amministrative per conto dell’Ambasciata honduregna che ha
sede a Tel Aviv. L’iniziativa è una concreta attuazione della volontà del
Paese centro-americano di considerare Gerusalemme la capitale di Israele,
conformemente a quanto stabilito dalla Knesset con una legge approvata nel
luglio del 1980 (censurata da una Risoluzione dell’Onu nel successivo agosto).
Con il medesimo intento lo scorso anno gli Stati Uniti e il Guatemala avevano
trasferito le proprie ambasciate da Tel Aviv a Gerusalemme. La città per
il suo grande valore simbolico è oggetto di gravi tensioni fra Israeliani e
Palestinesi. Gli Israeliani ritengono che Gerusalemme debba essere la capitale
del loro Stato perché oltre ad essere la più importante città dell’antico Regno
di Giuda era sede del Tempio Santo, il luogo più sacro per l’Ebraismo. I
Palestinesi rivendicano invece di aver abitato Gerusalemme in maniera esclusiva
per secoli. Oggetto di controversie è in particolare la parte orientale di
Gerusalemme - unilateralmente annessa da Israele nel 1967 dopo la guerra dei sei
giorni - nella quale sono ubicati alcuni dei luoghi considerati santi dalle tre
religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islam), quali il Muro del
Pianto, la moschea al-Aqsa, la basilica del Santo Sepolcro. Prendendo atto
della natura irrisolta del contrasto, le organizzazioni internazionali e la
maggior parte dei Paesi Membri dell’Onu hanno aperto le loro rappresentanze
diplomatiche a Tel Aviv, ritenendo questa città la reale capitale di Israele.
Ironia della sorte uno dei significati della parola Gerusalemme è città della
pace. Roberto Rapaccini