RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

sabato 3 giugno 2023

UN NUOVO MURO DA ABBATTERE (7 giugno 2019)

 

Trent’anni fa, nel novembre del 1989, cadeva il Muro di Berlino: tutti conoscono le implicazioni storiche e geopolitiche dell’evento. L’ordine mondiale era strutturato sulla contrapposizione ideologica e militare fra Usa e Urss: i due Paesi avevano la leadership rispettivamente del blocco dei Paesi occidentali e di quello sovietico. La pace si fondava su un precario equilibrio, caratterizzato da una condizione permanente di ostilità reciproche. Con la caduta del Muro di Berlino e con la conseguente dissoluzione dell’Unione Sovietica è venuta meno questa bipartizione e gli Usa di fatto sono diventati l'unica potenza egemone. Il processo di globalizzazione, determinato dalla tecnologia e dai flussi migratori, offrendo maggiori possibilità di conoscenza, avrebbe dovuto conferire, alle diverse culture etniche, componenti ibride in grado di mediare le differenze strutturali ed organiche. Al contrario l’epoca della globalizzazione, oltre a generare inaspettate nuove marginalizzazioni, è tuttora caratterizzata da una perversa polarizzazione, che divide l’umanità attraverso profondi solchi ideologici. Questa radicalizzazione crea insanabili contrapposizioni, che impediscono una dialettica e un libero confronto che sarebbero altresì necessari per costruire concertate soluzioni su cui fondare un futuro di progresso. Come premessa per la creazione di una società realmente interculturale, dopo la demolizione fisica del Muro di Berlino, si impone pertanto l’abbattimento di un altro steccato, quello delle frontiere ideologiche. Roberto Rapaccini