Gerusalemme
sembra con le sue vicende il paradigma della Storia moderna e della geopolitica
attuale. Semplificando Gerusalemme fu governata dagli Ottomani quasi
ininterrottamente per 400 anni fino alla Prima Guerra Mondiale, quando il
generale Edmund Allenby conquistò la Palestina per conto del governo
britannico, entrando a Gerusalemme come vincitore nel 1917. La città tornò ad
essere l'importante capitale amministrativa della regione. La sua rilevanza per
Ebrei e Arabi era motivo di ostilità tra i due popoli, anche in relazione alla
sua futura sorte di territorio promesso ad entrambe le etnie. Questo contrasto
crebbe dopo la Seconda Guerra Mondiale quando un gran numero di profughi ebrei
fuggendo dalle devastazioni post-belliche affluirono in Palestina. Al termine
del mandato britannico Gerusalemme fu divisa: la metà orientale divenne parte
del Regno hashemita di Giordania, mentre la metà occidentale venne dichiarata
capitale del neo-Stato ebraico. La situazione è rimasta così fino al 1967,
quando Israele con la guerra dei sei giorni lanciata contro Egitto, Siria e
Giordania, ottenne il controllo delle alture del Golan, della penisola del
Sinai, della Cisgiordania, e di tutta Gerusalemme. Oggi questo splendido
crogiolo di culture vive un momento di prosperità, ma è in gran parte
tristemente diviso in zone abitate da musulmani e cristiani nel suo est, e da
ebrei nel suo ovest. Una massiccia barriera ora la separa dai suoi sobborghi
orientali e dalla Cisgiordania. La parola Gerusalemme secondo alcuni sembra che
derivi dal nome di un antico dio cananeo. Per altri significa 'città
della pace'. Possa vivere fino ad esserlo, un giorno. Roberto Rapaccini