RASSEGNA STAMPA S.

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PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

LA STRATEGIA DEL TERRORISMO DI MATRICE ISLAMICA (22-6-2015)

 


La pubblicazione in questi giorni del Rapporto Annuale sul Terrorismo nel Mondo  da parte del Dipartimento di Stato americano contiene un dato apparentemente banale: la brutalità dello Stato islamico pone il gruppo jihadista davanti ad al Qaeda come leader del terrorismo globale.  Questa affermazione offre lo spunto per alcune riflessioni sulle strategie dei gruppi violenti eversivi. L'iniziativa criminale dei movimenti di matrice islamica, che spesso ha carattere suicida, consiste in una potente deflagrazione che avviene generalmente in mezzo alla popolazione causando in maniera indiscriminata molte morti innocenti. Questa modalità non è casuale. queste iniziative, che generano un rischio al quale sono esposti tutti gli appartenenti alla comunità civile in maniera indifferenziata, creano un sentimento generale di insicurezza e paura. Diversamente si è rilevato che molti movimenti terroristici di ispirazione non islamica pianificano atti criminali in modo da colpire solo obiettivi predeterminati (come, ad esempio, progettare l’uccisione di personalità istituzionali o politiche), evitando accuratamente il coinvolgimento indiscriminato di civili. Questa attenzione nei confronti della comunità è finalizzata a evitare che il movimento terroristico sia destinatario di una diffusa ostilità. In questo modo infatti l’organizzazione eversiva evita un generale dissenso, soprattutto quello che proverrebbe dalla parte dell’opinione pubblica che ancora non ha maturato una posizione precisa sulle questioni sociopolitiche che sono alla base delle iniziative criminose eversive. Un esempio della fondatezza di questa riflessione erano le modalità esecutive delle azioni dell’Eta, l’organizzazione terroristica che lotta per l’indipendenza del popolo basco e che ora sembra aver abbandonato la strategia violenta. Le iniziative eversive di questo movimento cercavano di evitare di colpire civili estranei  al fine di evitare di generare un diffuso sentimento di terrore che avrebbe avuto come conseguenza una generale avversione che avrebbe influito negativamente sui negoziati con le istituzioni. Un movimento terroristico, quando agisce con questa cautela, infatti evita di perdere il consenso delle persone moderate che simpatizzano o sono indifferenti alle finalità che esso si propone; nello stesso tempo però gli atti criminali continuano a esercitare una pressione sulle istituzioni governative al fine di conseguire un obiettivo pratico come l’indipendenza, o una maggiore autonomia della comunità, o una specifica composizione di interessi. Diversamente, l’iniziativa terroristica di matrice islamica crea un generale senso di paura che consegue all’ampio e indiscriminato coinvolgimento di civili; questa modalità esecutiva radicalizza il conflitto con il mondo occidentale, manifestando una mancanza di interesse per il raggiungimento di una pacificazione; al contrario in alcuni casi gli attentati sono stati organizzati in prossimità di negoziati al fine di farli fallire, enfatizzando così anziché ridimensionare, l’insanabilità del conflitto e della divergenza delle posizioni. Zygmunt Bauman, già un pò di anni fa profeticamente affermava che la minaccia terroristica si trasforma in ispirazione per un nuovo terrorismo, disseminando sulla propria strada quantità sempre maggiori di terrore e masse sempre più vaste di gente terrorizzata. Roberto Rapaccini