RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 6 giugno 2023

ALCUNI PUNTI FISSI NELL'EVOLUZIONE DELLE SITUAZIONI NAZIONALI NELLA REGIONE MEDIORIENTALE (16-8-2015)


Nella Regione Mediorientale (intesa in senso lato e quindi comprensiva di Iran, di Iraq, di Afghanistan, etc.) le situazioni si evolvono con grande velocità e quindi è necessario fissare alcuni punti per mettere un po' d'ordine e formulare previsioni sulle prospettive di sviluppo.

- La Turchia è sotto attacco da parte del  marxista Fronte Rivoluzionario di Liberazione del Popolo e del PKK, il Partito Curdo dei Lavoratori. Il recente dichiarato impegno contro l'Isis probabilmente è anche un modo per avere più libertà di azione nel contrastare questi nemici.  Il governo turco  - è stato autorevolmente rilevato  -   si fonda su valori etici, ma anche sul più cinico pragmatismo. La Turchia vive un momento di difficoltà: l'espansione dell'economia si è fatalmente arrestata, mentre ormai è palese l'inaffidabilità e l'ambiguità politica del leader turco Erdogan, che è strumentale al velleitario progetto di far assumere al Paese una centralità nell'ambito del mondo sunnita. L’ingresso della Turchia nell’Unione Europea sembra definitivamente tramontato essendo ormai archiviata la possibilità dello Stato turco - non più laico, ma sempre membro della Nato - di svolgere una mediazione strategica fra l'Europa e la Regione islamica mediorientale: in proposito i pregressi sospetti rapporti di concreta connivenza con i  jihadisti  hanno compromesso le relazioni con gli alleati occidentali. 

- Sembra inarrestabile il processo che porterà nei prossimi decenni alla costituzione di uno Stato curdo, integrato dalle aree curde del nord della Siria e da quelle settentrionali dell'Iraq, mentre le regioni curde della Turchia e dell'Iran rimarranno presumibilmente sotto la sovranità dei rispettivi due Paesi.

- La Siria e l'Iraq sono attualmente Stati cuscinetto particolarmente deboli, e sembrano destinati ad essere smembrati in relazione all'avanzata dell'Isis e alla costituzione  dello Stato Curdo. Se riusciranno a conservare l'esistenza, la loro portata territoriale sarà fortemente ridimensionata. Se cadrà il governo di Assad, tornerà ad essere attuale il coinvolgimento nel futuro della Siria  degli interessi dell'Iran e degli Hezbollah. .

- Nonostante l'attuale consolidamento, lo Stato Islamico, nella condizione  attuale, è destinato a soccombere: gli orrori che si consumano nel Califfato e gli atti di minaccia e di aggressione nei confronti dell'Occidente sono sempre più intollerabili. Tuttavia, al suo posto, attraverso un processo di riconfigurazione interna, si potrebbe costituire un 'Sunnistan', ovvero uno Stato sunnita senza velleità terroristiche e quindi tollerato dalla comunità internazionale.

- L'Iran, che in passato ha supportato finanziariamente il terrorismo sunnita (Hamas) e quello sciita (Hezbollah,) ha bruscamente rotto i rapporti con Hamas, a causa dell'avvicinamento del movimento terroristico palestinese all'Arabia Saudita, grande avversario dell'Iran per l'egemonia regionale. Questo nuovo scenario potrebbe preludere anche ad un'intesa segreta con Israele per fronteggiare la comune minaccia saudita, e questo, a lungo termine, potrebbe influire positivamente sul processo di pace fra israeliani e palestinesi (è un'ipotesi molto ottimistica, ma possibile).

- In questo contesto la politica statunitense non si muove su linee coerenti, condizionata dalla necessità di salvaguardare interessi contingenti e incapace di una strategia  a lungo termine, anche per il contrasto interno fra il Congresso e le scelte del Presidente. Poi il gioco delle alleanze di fatto crea situazioni imbarazzanti. Ad esempio, Stati Uniti ed Hezbollah sono rivali ma, nella loro lotta comune contro lo Stato islamico e il Fronte Al-Nusra nella Siria occidentale, si trovano a combattere dalla stessa parte.

Questa complessiva situazione conferma il principio secondo cui la geopolitica è sempre una questione locale: infatti, le identità e gli interessi locali determinano situazioni che obbligano le potenze regionali e globali a reagire. Roberto Rapaccini