A
proposito di scontro di religioni, quando Joseph Ratzinger tenne nel 2006 a
Ratisbona la Lectio Magistralis su Fede, Ragione e Università prevalse in lui
la personalità di intellettuale e docente su quella di capo della
Cristianità Cattolica; il Pontefice, da studioso indipendente, citò nel corso
del suo discorso la nota frase di Manuele il Paleologo ("Mostrami pure ciò
che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e
disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che
egli predicava) che suscitò un acceso dibattito strumentalizzato dai pregiudizi
degli organi di informazione e segnato da risentite dimostrazioni negli
ambienti fondamentalisti. Successivamente le posizioni dell'opinione pubblica,
condizionate da reazioni mediatiche superficiali e di parte, si sono polarizzate
su posizioni radicali eludendo con emotività momenti di mediazione e di
riflessione. Il dibattito sulla questione islamica è stato spesso suggestionato
dall'errore di considerare la religione musulmana una realtà monolitica.
Diversamente, ci sono tanti Islam, tante articolazioni dottrinali, fra le quali
non è possibile individuare un interlocutore che possa rappresentare tutti i
fedeli. Si cerca di distinguere un Islam moderato da quello contaminato
dall'integralismo violento. Mentre alcuni individuano nella cultura
islamica un pericolo per la sopravvivenza dell'Occidente, altri attribuiscono
un'importanza imprescindibile al dialogo con i musulmani moderati: tuttavia con
il loro atteggiamento questi occidentali vengono accusati di supportare inconsapevolmente
le derive fondamentaliste. Queste posizioni sono espressione di approcci
ideologici estremi che hanno atteggiamenti preconcetti come presupposti. Si
deve invece considerare che attraverso il dialogo costruttivo con l'Islam si
emarginano le frange violente, che, isolate, diventano vulnerabili. Gli scontri
di religione o di civiltà, sempre che la contrapposizione fra Islam e Occidente
possa rientrare in questi paradigmi, al contrario innescano conflittualità
dagli esiti incerti che generano spirali incontrollabili, pericolose per la
pace mondiale. Se l'Occidente intende contrastare l'attacco islamico deve
difendere i principi di libertà e giustizia che sono i tratti distintivi della
propria cultura e credere nella loro universalità. Al contrario l'Occidente è
dilaniato da una crisi di valori e dalla perdita di spiritualità, e sembra
maturare un odio contro sé stesso che mina la propria identità. Questo è
l'implicito grido di allarme che si è levato a Ratisbona in maniera coraggiosa
dalle parole di Joseph Ratzinger. Roberto Rapaccini