In
Mozambico la maggioranza (dal 30% al 45% della popolazione) pratica culti
animisti, i cristiani (prevalentemente cattolici) sono il 24%. I musulmani,
attualmente il 20%, sono in aumento. Il processo di islamizzazione in Mozambico
come nel resto del continente africano è favorito da alcune contingenze. Il
proselitismo è facilitato dai matrimoni misti fra musulmani e cristiane, a
seguito dei quali le donne normalmente abbandonano la loro fede e non possono
condizionare l’educazione religiosa dei figli. Alcuni Stati musulmani con borse
di studio consentono a studenti di recarsi nei loro Paesi per una formazione
professionale che ha sempre una marcata impronta confessionale. I giovani, che
possono avvalersi di queste opportunità, spesso si convertono all'Islam: al
loro ritorno sono destinati a integrare la futura classe dirigente. L’Arabia
Saudita inoltre, finanziando la costruzione di moschee e fornendo sostegno
economico a chi voglia intraprendere un’attività, facilita la diffusione del
pensiero islamico. Per evitare che un tale contesto possa essere il presupposto
per lo sviluppo di frange fondamentaliste, deve essere mantenuto e promosso il
carattere laico delle istituzioni. Anche il dialogo inter
religioso consente di contenere derive radicali. Negli ultimi
mesi il Mozambico è stato oggetto di alcuni attacchi di miliziani del
gruppo jihadista Ansar al-Sunna, vicino al somalo Al-Shaabab e
al nigeriano Boko Haram. Le incursioni terroristiche sono avvenute
nella parte settentrionale del Paese, che è ricca di risorse minerarie ed è
oggetto di interessi occidentali: è inquietante che il proselitismo islamico
proceda parallelamente all’espansione fondamentalista. Roberto Rapaccini