Purtroppo quasi giornalmente si registrano gravi fatti di sangue fra
Palestinesi e Israeliani. Qualche giorno fa a Gerusalemme, nella Città Vecchia,
è stato pugnalato, e per buona sorte ferito non gravemente, un ufficiale di
polizia. La reazione delle forze di sicurezza ha causato la morte di uno dei
due aggressori. In precedenza, l’8 agosto, era stato ritrovato accoltellato a
morte nei pressi di Hebron un militare israeliano. Questi drammatici
fatti mi fanno pensare ad un recente saggio (2017) di Aharon Bregman, scrittore
e giornalista israeliano, nel quale la brillante vittoria militare di Israele
nella decisiva ‘Guerra dei Sei Giorni’ del 1967 viene acutamente definita
‘maledetta’. Com’è noto, il breve conflitto, che fu combattuto fra Israele da
una parte ed Egitto, Siria e Giordania dall'altra, si concluse con una rapida,
umiliante e totale vittoria degli israeliani. A seguito degli esiti del
conflitto Israele occupò la penisola del Sinai e la Striscia di Gaza, fino a
quel momento territori egiziani, la Cisgiordania e Gerusalemme Est appartenenti
alla Giordania, le ‘siriane’ alture del Golan. Ne seguirono le gravi turbolenze
relative alla gestione e alla condizione giuridica dei territori occupati, e
quelle causate dalla riluttanza di Israele alla restituzione dei territori
conquistati[i], e dalle politiche di insediamento coloniale. Come precisa
Bregman, gli esiti della Guerra dei Sei Giorni furono un punto di svolta nella
percezione della principale questione mediorientale: gli israeliani da vittime
accerchiate da minacciose potenze arabe si mostrarono potenti occupanti.
Conseguentemente quei drammatici eventi rivelarono che Israele era un ‘Golia’
piuttosto più che un piccolo ‘Davide’: la diffusa istintiva simpatia di parte
del mondo occidentale cessò di essere saldamente dalla parte degli israeliani,
vittime dell’olocausto nazista e di uno strisciante e mai sopito ricorrente
antisemitismo, e cominciò a spostarsi verso le nuove vittime, ovvero gli arabi,
principalmente i palestinesi, che avevano subito l’occupazione militare. Per
questo il trionfo del 1967 finì per trasformarsi per Israele in una ‘vittoria
maledetta’. La storia successiva è la sequenza di tante opportunità per
risolvere questo drammatico conflitto, sprecate a causa della rigidità dei
governi israeliani e a causa delle divisioni fra i palestinesi, guidati da una
leadership politica litigiosa e poco lungimirante. Roberto Rapaccini
[i] Il
Sinai fu restituito all’Egitto tra il 1979 e il 1982. Successivamente Israele
si ritirò parzialmente anche dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania. Buona
parte della Cisgiordania, la Gerusalemme Est araba e le Alture del Golan
restano sotto stretto controllo israeliano.