RASSEGNA STAMPA S.

RASSEGNA STAMPA S.
Clicca sull'immagine
• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

lunedì 9 novembre 2020

IL RISCHIO DELLA BANALIZZAZIONE DEL CRISTIANESIMO (5.8.2019)

Animati dall’intenzione di contrastare la diffusione in Europa della religione islamica a seguito dei fenomeni migratori e di affermare l’estraneità di altre culture, viene sottolineata la natura cristiana delle radici europee. La costante interazione del Cristianesimo nelle sue manifestazioni spirituali e temporali con la storia politica dell’Europa è un fatto oggettivo e non ideologico Chi dubita di questo probabilmente non tiene conto che affermando la natura cristiana delle radici europee non si vuole attribuire natura confessionale agli Stati attuali né negare la conquista moderna e illuministica della laicità, ma solo riconoscere una realtà storica obiettiva. Sembra ugualmente innegabile l’influenza della religione cristiana nello sviluppo della cultura europea, anche nel caso in cui questa suggestione sia valutata in termini negativi di mera interferenza. Molti valori confessionali hanno influenzato lo sviluppo del patrimonio etico europeo. È noto ad esempio che la Rivoluzione Francese abbia combattuto la visione antropologica e sociale della Chiesa Cattolica; tuttavia non si può disconoscere che i principi alla base del movimento rivoluzionario, cioè la libertà, l’uguaglianza e la fraternità, abbiano un’origine cristiana, anche se per la loro affermazione sono stati commessi orrori e gravi crimini.  Analogamente il valore della persona come base della convivenza umana è entrato nella storia attraverso il Cristianesimo. Come corollario della visione sopra esposta si afferma che i simboli cristiani, come la croce e il presepe, appartengono alla tradizione europea e perciò vanno difesi con fermezza. Queste considerazioni, nonostante le ‘buone’ intenzioni, potrebbero approdare ad esiti opposti, ovvero alla banalizzazione della religione cristiana. Esigere infatti che la croce o il presepe vadano tutelati e rispettati non come simboli di un intimo convincimento spirituale, ma in quanto parte irrinunciabile dell’arte e della tradizione europea, rischia di degradare il Cristianesimo a mera matrice culturale comune dei popoli europei disconoscendone il valore di religione. Roberto Rapaccini