RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 3 novembre 2020

LA CRESCITA DELL’INDIFFERENTISMO RELIGIOSO NEL MONDO ARABO (27.7.2019)

Com’è noto il concetto di laicità è estraneo alla cultura islamica ed è confuso con la nozione di ateismo. Per la logica islamica non essere musulmano equivale a non essere credente: non è ammessa una terza possibilità, ovvero essere fedele di un altro credo. Probabilmente questo atteggiamento è una conseguenza della mancanza, nella storia dei popoli arabi, di un movimento analogo all'Illuminismo, che in Occidente ha enfatizzato i diritti di libertà affermando la necessità che si strutturino in maniera affrancata da schemi prestabiliti. L’assenza di pluralismo religioso è anche un corollario della più generale mancanza di libertà religiosa nei regimi teocratici. La libertà religiosa infatti è ritenuta un potenziale strumento di eversione. Tuttavia in questi ultimi anni si è registrato nel mondo arabo un aumento, ancora molto contenuto, dell’indifferentismo religioso. Secondo una recente ricerca dell’Arab Barometer – un istituto che monitora le variazioni politiche e sociali in Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente – dal 2013 al 2019 la frangia, ancora molto esigua, di arabi che si dichiarano ‘non religiosi’, è passata dall’8% al 13%. Il dato è particolarmente significativo se si considera che si colloca in anni di ‘risveglio islamico’. In dettaglio l'avanzata maggiore della laicità si è registrata in Tunisia (dal 16% al 35%), seguita da quella in Libia (dall'11% al 25%), in Algeria (dall' 8% al 13%), in Marocco (dal 4% al 12%), in Egitto (dal 3 al 12%). Il dato non specifica quale fede sia in diminuzione, ma, considerata l’esigua presenza di Cristiani o di fedeli di altre religioni in questi Paesi, si può fondatamente desumere che il dato si riferisca all’Islam. Gli studiosi non concordano nell’individuazione delle cause; peraltro le realtà politiche dei Paesi arabi in cui si è registrato questo dato differiscono molto fra di loro. Sembra che la deriva terroristica di matrice islamica sia estranea all’incremento del fenomeno, mentre assumerebbero particolare rilievo motivazioni personali che originano crisi religiose individuali. Questi dati anche nelle motivazioni indubbiamente avvicinano il mondo arabo alle realtà occidentali. Roberto Rapaccini