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PAESI DELLA LEGA ARABA

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La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

lunedì 2 novembre 2020

LA PROFEZIA DI HOUELLEBECQ E L'ESPANSIONE DEMOGRAFICA MUSULMANA (15-4-2015)

 LA PROFEZIA DI HOUELLEBECQ E L'ESPANSIONE DEMOGRAFICA MUSULMANA (15-4-2015)

 Il tema dell'espansione demografica in Europa delle etnie di religione islamica è stata nuovamente sollevato dal romanzo 'Sottomissione' di Michel Houellebecq. L'autore  immagina che nel 2022 la Francia sia governata da un presidente musulmano: senza particolari sconvolgimenti si instaura un nuovo ordine sociale che prevede la poligamia e donne che restano in casa a occuparsi di mariti e figli. La cultura islamica  diviene l'espressione ufficiale della maggioranza. Il romanzo offre molti spunti di riflessione sull'attuale società occidentale, in particolare sul nichilismo consustanziale alla fine della nostra civiltà, che diviene un fertile terreno per l'affermazione di etiche religiose fondamentaliste, che si pongono come alternativa ad un relativismo morale che produce mostri come "la prospettiva millenarista delle biotecnologie, l’arte contemporanea fabbricata dai mercati, le previsioni fantasticate della clonazione, il turismo sessuale di massa, i corpi ridotti a cose, la loro mercificazione, la tirannia democratica, la sessualità fine a se stessa, l’obbligo di un corpo performante, il consumismo sessuale" ed altro. Queste espressioni non sono di un pensatore 'conservatore' cristiano, ma del filosofo Michel Onfray, che ha scritto un trattato di ateologia. In altri termini il libro di Houellebecq non è una riflessione su un possibile futuro, ma su ciò che è già. Tornando al tema principale, è credibile la profezia circa una progressiva inesorabile islamizzazione dell'Occidente? Nella questione le proiezioni demografiche hanno un ruolo fondamentale. Nel 2009 suscitò reazioni contrastanti la pubblicazione in Rete del video Musslim Demographics, un cortometraggio della durata di 7 minuti circa. Dopo aver premesso che la cultura globale che i nostri figli erediteranno sarà molto diversa da quella odierna, e dopo aver precisato che stiamo per essere testimoni di un cambiamento demografico a livello mondiale, il video diffonde l’idea di un’Europa che sarà presto musulmana. Questo avverrebbe a causa dell’ingente flusso migratorio, proveniente soprattutto dai lidi del Maghreb, e a seguito dell’alto tasso di natalità e fertilità delle famiglie islamiche, che in Francia sarebbe dell’8,1, mentre quello medio delle famiglie dell’Unione Europea supererebbe di poco l’1,3. L’elaborato omette di fornire le fonti dei tassi di natalità che tuttavia vengono prospettati come inconfutabilmente oggettivi. In proposito, le istituzioni di molti Paesi europei vietano di raccogliere notizie sull’appartenenza religiosa della popolazione; quindi dovrebbe escludersi che le informazioni sulla base delle quali si fondano le tesi del filmato possano provenire da statistiche ufficiali. Nell’ottobre del 2012 il cortometraggio venne presentato al Sinodo dei vescovi dal cardinale ghanese Peter Turkson, il quale si difese dalle accuse di allarmismo suscitate dalla sua iniziativa sostenendo che quel materiale era già presente in Rete e quindi era già fruibile liberamente. Non è stato posto il problema della fondatezza delle affermazioni contenute nella clip. Nonostante le difficoltà non rare di verificare la credibilità di quanto presente nel Web, si osserva che in generale le tesi, benché non riscontrabili, se sono ben confezionate, possono suscitare un’impressione di oggettività e veridicità. Qualora le informazioni fossero riscontrabili, le conclusioni a cui il video giunge sarebbero tuttavia contestabili, in quanto sono la conseguenza dell’applicazione della logica della previsione, mentre oggi le proiezioni dello sviluppo di aspetti relativi alle realtà umane si ottengono in maniera più attendibile ricorrendo alla logica della prospettiva. La previsione infatti si fonda esclusivamente sui dati estrapolati dal passato, sui quali si radica la simulazione per la previsione degli scenari futuri. La logica della prospettiva si articola invece su uno scenario più ampio, che considera l'incidenza in concreto anche di fattori esterni alla problematica che possono interagire con essa determinando discontinuità o rotture con il passato. Quanto segue renderà più chiari questi concetti.  È stato rilevata che a distanza di una generazione i modelli riproduttivi tra le popolazioni ospiti e quelle ospitanti convergono su medesimi valori: se nel mondo contemporaneo il vantaggio riproduttivo degli immigrati di prima generazione sugli autoctoni è sensibile, per le successive generazioni è, però, vicino allo zero in quanto la componente di origine immigrata tende a crescere alla stessa velocità della popolazione di origine autoctona. Possono favorire questa tendenza l’acquisizione della cittadinanza e l'omologazione ai modelli familiari autoctoni, la concessione del voto amministrativo, i matrimoni misti, la mobilità e le particolarità insediative, l’istruzione scolastica, l’occupazione femminile. Inoltre sulla base dell'esperienza si afferma che la migrazione favorisce l'esodo di donne con tendenza alla riproduzione più moderata rispetto alla media del Paese di origine. In Francia, ad esempio, nel periodo dal 1991 al 1998 il numero medio di figli per le donne immigrate dal Maghreb fu di 2,8 contro il 3,3 nei Paesi di origine, per quelle provenienti dal resto dell’Africa era di 2,9 (contro 5,9), per quelle provenienti dall’Asia 1,8 (contro 2,9). Secondo le stime dell'autorevole Pew Center,  la popolazione musulmana è aumentata  in Europa da 10,4 a 19,1 milioni tra il 1990 e il 2010 (solo in Italia, da 0,8 a 1,5), con un tasso medio di incremento molto alto, pari al 3%. Nel ventennio 2010-2030, i musulmani crescerebbero a 30,2 milioni, con un incremento che scenderebbe a 1,5%. L’alto incremento nel ventennio trascorso è dovuto sia ad un alto flusso di immigrazione destinato - si spera - in futuro a diminuire  per la crisi economica, per il venir meno della molla demografica nei Paesi di partenza, per le legislazioni più restrittive, sia ad un alto incremento naturale della popolazione immigrata, alimentato sia dall’alta natalità, sia dal suo carattere 'giovane', due fattori che vanno però rapidamente riducendo la loro incidenza. Potrebbe perciò essere fondato ritenere che il ritmo d’incremento vada gradualmente riducendosi nel corso dei prossimi decenni. Resta la sinistra profezia del defunto leader libico Gheddafi che pronunciò nel corso di un discorso nell'aprile 2006: "Ci sono segni che Allah concederà la vittoria all’Islam in Europa, senza spade, senza armi, senza conquista. L’Europa si trasformerà in un continente musulmano in pochi decenni". Roberto Rapaccini