In uno dei suoi
ultimi libri (“Stranieri alle porte”, 2016) il sociologo Zygmunt Bauman
(1925 – 2017), uno dei più autorevoli interpreti dei nostri tempi, sottolinea
l’inquietudine dei Paesi europei in relazione alle questioni connesse ai flussi
migratori, auspicando un approccio ispirato ad un dialogo in grado di superare
diffidenze. L’enorme numero di rifugiati e richiedenti asilo è un
corollario della violenza di alcuni scenari di guerra, che ha spinto decine di
migliaia di persone ad abbandonare le proprie case aggiungendosi al flusso dei
migranti economici, cioè di coloro che continuano a muoversi spinti dal
desiderio di una vita migliore. Questi fenomeni, anziché costituire
oggetto di una problematica da affrontare globalmente considerando l’umanità
unitariamente, hanno creato in occidente una profonda frattura che ne insidia
la stabilità. La demagogia politica, infatti, rigidamente polarizzata su
principi simmetricamente opposti, ovvero quello dell’accoglienza generalizzata
e quello del respingimento indiscriminato, strumentalizza le possibili derive
conseguenti ai due atteggiamenti, rendendo difficili approcci costruttivi che
possano conciliare i principi di civile solidarietà con i problemi strutturali
indotti del sovraffollamento e della criminalità. Al contrario, la
convivenza interculturale richiede continue negoziazioni ed un’opera di
mediazione fra i vari gruppi etnici, al fine di evitare i conflitti fra le
diverse identità. I mutamenti delle condizioni di vita e i costi sociali non
dovrebbero essere tali da alimentare contrapposizioni fra i cittadini del Paese
ospitante e i nuovi arrivati. Solo tenendo presenti questi presupposti e
rinunciando ad alimentare l’enfasi populista di un facile buonismo o
all’opposto quella ad effetto di un’inconsistente intransigenza, le questioni
connesse alla convivenza multirazziale, seppur non risolte, potranno essere
affrontate seriamente. L’integrazione è un dovere civile, ma ha senso qualora
sia reale e non si esaurisca in affermazioni di facciata da spendere per fini
politici o scopi elettorali. Roberto Rapaccini
Grammatica del mondo islamico, Medio Oriente, dialogo interreligioso, interetnico e multiculturale, questioni di geopolitica, immigrazione.
mercoledì 11 novembre 2020
FLUSSI MIGRATORI E CONVIVENZA INTERCULTURALE (12.4,2019)
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