Nella
crisi siriana il sostegno straniero ha giocato un ruolo fondamentale. La
principale componente internazionale della guerra fin dall’inizio è stata lo
scontro tra il mondo sunnita e quello sciita attraverso i rispettivi centri di
riferimento, Teheran e Riyadh. Per motivi politici e confessionali infatti si
schierarono dalla parte del governo siriano (espressione di una
minoranza alawita e quindi appartenente al mondo sciita) l’Iran e
l’Iraq, nonché l’ambigua milizia armata libanese sciita degli Hezbollah. Gli
Stati a maggioranza sunnita, tra cui Turchia, Qatar e Arabia Saudita,
sostenevano invece i ribelli anti-governativi. Dal 2016 le truppe turche in
prossimità dei confini hanno avviato diverse operazioni contro lo Stato
islamico e soprattutto contro i gruppi curdi, i nemici di sempre, supportati
dagli Stati Uniti. La Russia è entrata in conflitto nel 2015 ed è stata la
principale e decisiva alleata del governo di Assad. Gli Stati Uniti, che dal
2014 guidano la coalizione internazionale contro lo Stato Islamico, sostengono
i gruppi anti-Assad anche con il supporto delle iniziative della CIA; vogliono
inoltre impedire che la Russia diventi l’artefice di una completa vittoria
militare di Assad. L'ex presidente Barack Obama aveva avvertito che l'uso di
armi chimiche sarebbe stato il presupposto per un serio intervento militare;
con questa motivazione nell'aprile 2017 gli Stati Uniti hanno compiuto la loro
prima azione bellica. Pertanto, attraverso i rispettivi alleati, Mosca e
Washington sono indirettamente in guerra in Siria. Al Consiglio di Sicurezza
dell'Onu, Russia e Cina hanno ripetutamente posto il veto a risoluzioni
proposte da Paesi Occidentali sulla crisi siriana. Israele, che teme le spinte
espansionistiche dell’Iran, ha effettuato più volte incursioni aeree in
territorio siriano - subendo anche l’abbattimento di un bombardiere - per
impedire la costruzione di strutture militari iraniane e per limitare la
presenza degli Hezbollah. Oltre ai già menzionati Hezbollah, combattono dalla
parte dei ribelli il Fronte Al Nustra, legato ad Al Qaeda fino al 2016, e le
Forze Democratiche Siriane (SDF), un’alleanza multietnica e multireligiosa di
milizie prevalentemente curde, legata alle Unità di Protezione del popolo curdo
(YPG). Roberto Rapaccini
Grammatica del mondo islamico, Medio Oriente, dialogo interreligioso, interetnico e multiculturale, questioni di geopolitica, immigrazione.
giovedì 12 novembre 2020
SIRIA, IL COINVOLGIMENTO INTERNAZIONALE E I GRUPPI RIBELLI (5/3/2018)
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