RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

giovedì 12 novembre 2020

SIRIA, IL COINVOLGIMENTO INTERNAZIONALE E I GRUPPI RIBELLI (5/3/2018)

Nella crisi siriana il sostegno straniero ha giocato un ruolo fondamentale. La principale componente internazionale della guerra fin dall’inizio è stata lo scontro tra il mondo sunnita e quello sciita attraverso i rispettivi centri di riferimento, Teheran e Riyadh. Per motivi politici e confessionali infatti si schierarono dalla parte del governo siriano (espressione di una minoranza alawita e quindi appartenente al mondo sciita) l’Iran e l’Iraq, nonché l’ambigua milizia armata libanese sciita degli Hezbollah. Gli Stati a maggioranza sunnita, tra cui Turchia, Qatar e Arabia Saudita, sostenevano invece i ribelli anti-governativi. Dal 2016 le truppe turche in prossimità dei confini hanno avviato diverse operazioni contro lo Stato islamico e soprattutto contro i gruppi curdi, i nemici di sempre, supportati dagli Stati Uniti. La Russia è entrata in conflitto nel 2015 ed è stata la principale e decisiva alleata del governo di Assad. Gli Stati Uniti, che dal 2014 guidano la coalizione internazionale contro lo Stato Islamico, sostengono i gruppi anti-Assad anche con il supporto delle iniziative della CIA; vogliono inoltre impedire che la Russia diventi l’artefice di una completa vittoria militare di Assad. L'ex presidente Barack Obama aveva avvertito che l'uso di armi chimiche sarebbe stato il presupposto per un serio intervento militare; con questa motivazione nell'aprile 2017 gli Stati Uniti hanno compiuto la loro prima azione bellica. Pertanto, attraverso i rispettivi alleati, Mosca e Washington sono indirettamente in guerra in Siria. Al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Russia e Cina hanno ripetutamente posto il veto a risoluzioni proposte da Paesi Occidentali sulla crisi siriana. Israele, che teme le spinte espansionistiche dell’Iran, ha effettuato più volte incursioni aeree in territorio siriano - subendo anche l’abbattimento di un bombardiere - per impedire la costruzione di strutture militari iraniane e per limitare la presenza degli Hezbollah. Oltre ai già menzionati Hezbollah, combattono dalla parte dei ribelli il Fronte Al Nustra, legato ad Al Qaeda fino al 2016, e le Forze Democratiche Siriane (SDF), un’alleanza multietnica e multireligiosa di milizie prevalentemente curde, legata alle Unità di Protezione del popolo curdo (YPG). Roberto Rapaccini