RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

giovedì 13 febbraio 2025

LA STRETTA DI DONALD TRUMP ALL'USAID E' STATA UNA RIFORMA NECESSARIA?

 

L’USAID è l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale. Si tratta di un ente federale  responsabile della gestione degli aiuti esteri e delle politiche di supporto finanziario di Paesi ‘poveri’. Il suo obiettivo è promuovere la crescita economica, ridurre la povertà e sostenere la stabilità nei Paesi in via di sviluppo attraverso programmi di assistenza umanitaria, sanitaria, educativa e di governance. L'USAID è stata fondata nel 1961 ed è attualmente una delle più grandi organizzazioni di aiuti umanitari nel mondo. Tuttavia, negli anni ha ricevuto critiche per la gestione dei fondi, per il presunto spreco di risorse e per il suo utilizzo come mezzo di influenza politica. Dopo la decisione del presidente di congelare i finanziamenti dell’USAID, la direttrice uscente Samantha Power ha espresso il suo disappunto, sottolineando come questa decisione abbia avuto un impatto devastante su programmi fondamentali per la sopravvivenza di milioni di persone. È giusto enfatizzare l'importanza degli aiuti umanitari, ma vanno considerate anche le criticità legate alla gestione e alla trasparenza di tali fondi. I programmi di aiuto estero hanno avuto un ruolo determinante fin dalla Seconda Guerra Mondiale, quando il Piano Marshall in Europa e il suo equivalente in Giappone dimostrarono il potenziale del sostegno finanziario internazionale. Tuttavia, decenni di esperienza provano che il solo trasferimento di fondi non garantisce la crescita economica dei Paesi destinatari. Il progresso di un Paese dipende più dalle politiche interne che dagli aiuti esteri, che possono essere suddivisi in tre categorie:

1.     Aiuti umanitari: forniti in situazioni di emergenza, come terremoti, uragani, guerre civili o carestie. Comprendono cibo, acqua, medicinali, ripari e altri beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni colpite.

2.     Aiuti militari: consistono in equipaggiamenti, formazione e finanziamenti destinati alle forze armate di Paesi alleati degli Stati Uniti. Possono includere armi, veicoli, supporto logistico e addestramento per rafforzare la sicurezza regionale e combattere minacce come il terrorismo o l’aggressione di Stati ostili.

3.     Aiuti politici: sono fondi o risorse destinate a influenzare le decisioni politiche di un Paese ricevente in favore degli interessi strategici di Washington. Possono manifestarsi sotto forma di finanziamenti a governi, supporto a riforme economiche o sociali, assistenza per le elezioni o sostegno a movimenti favorevoli alla politica statunitense.

Spesso i confini tra le tre categorie sono sfumati e si verificano sovrapposizioni.

L'USAID ha evidenziato tre principali carenze e inadeguatezze nella gestione degli aiuti. Ha spesso misurato il proprio successo in base alla quantità di fondi erogati, piuttosto che sui reali benefici. Un esempio è il programma per combattere la malaria in Africa, in cui il 95% dei fondi è stato destinato a consulenti e contractor, lasciando solo il 5% effettivamente disponibile per i farmaci. Questo dimostra come la spesa inefficiente e la mancanza di trasparenza possano minare l'efficacia degli aiuti. Quando i fondi diventano una certezza, si riduce l'incentivo per i Paesi destinatari a promuovere riforme strutturali. Un caso emblematico è l'Albania, che ha ricevuto milioni di dollari per la riforma giudiziaria senza risultati tangibili, mentre la corruzione probabilmente è aumentata. Gli aiuti dovrebbero essere legati a risultati verificabili e non forniti in modo indiscriminato. In alcuni casi gli aiuti hanno rafforzato governi corrotti e incentivato la cattiva amministrazione. L'Autorità Palestinese ha utilizzato i fondi ricevuti per fini non previsti, mentre in Somalia, nonostante decenni di aiuti miliardari, lo sviluppo è rimasto stagnante. Questo solleva un quesito fondamentale: come garantire che gli aiuti non perpetuino la corruzione e l'inefficienza? Gli aiuti esteri possono essere uno strumento utile, ma devono essere gestiti con rigore e responsabilità. Le risorse umanitarie devono essere destinate ai reali bisognosi, gli aiuti militari devono evitare il rischio di sostenere regimi corrotti e gli incentivi politici non devono trasformarsi in strumenti di manipolazione senza efficacia reale. L'ottimizzazione degli aiuti esteri richiede un maggiore controllo, trasparenza e una chiara definizione degli obiettivi. È necessario evitare che gli aiuti umanitari diventino uno strumento per prendere soldi ai poveri dei Paesi ricchi per darli successivamente ai ricchi dei Paesi poveri. RR