L’USAID è
l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale. Si tratta di un ente
federale responsabile della gestione
degli aiuti esteri e delle politiche di supporto finanziario di Paesi ‘poveri’.
Il suo obiettivo è promuovere la crescita economica, ridurre la povertà e
sostenere la stabilità nei Paesi in via di sviluppo attraverso programmi di
assistenza umanitaria, sanitaria, educativa e di governance. L'USAID è stata
fondata nel 1961 ed è attualmente una delle più grandi organizzazioni di aiuti
umanitari nel mondo. Tuttavia, negli anni ha ricevuto critiche per la gestione
dei fondi, per il presunto spreco di risorse e per il suo utilizzo come mezzo
di influenza politica. Dopo la decisione del presidente di congelare i
finanziamenti dell’USAID, la direttrice uscente Samantha Power ha espresso il
suo disappunto, sottolineando come questa decisione abbia avuto un impatto
devastante su programmi fondamentali per la sopravvivenza di milioni di
persone. È giusto enfatizzare l'importanza degli aiuti umanitari, ma vanno
considerate anche le criticità legate alla gestione e alla trasparenza di tali
fondi. I programmi di aiuto estero hanno avuto un ruolo determinante fin dalla
Seconda Guerra Mondiale, quando il Piano Marshall in Europa e il suo equivalente
in Giappone dimostrarono il potenziale del sostegno finanziario internazionale.
Tuttavia, decenni di esperienza provano che il solo trasferimento di fondi non
garantisce la crescita economica dei Paesi destinatari. Il progresso di un
Paese dipende più dalle politiche interne che dagli aiuti esteri, che possono
essere suddivisi in tre categorie:
1.
Aiuti umanitari: forniti in situazioni di emergenza, come
terremoti, uragani, guerre civili o carestie. Comprendono cibo, acqua,
medicinali, ripari e altri beni essenziali per la sopravvivenza delle
popolazioni colpite.
2.
Aiuti militari: consistono in equipaggiamenti,
formazione e finanziamenti destinati alle forze armate di Paesi alleati degli
Stati Uniti. Possono includere armi, veicoli, supporto logistico e
addestramento per rafforzare la sicurezza regionale e combattere minacce come il
terrorismo o l’aggressione di Stati ostili.
3.
Aiuti politici: sono fondi o risorse destinate a
influenzare le decisioni politiche di un Paese ricevente in favore degli
interessi strategici di Washington. Possono manifestarsi sotto forma di
finanziamenti a governi, supporto a riforme economiche o sociali, assistenza per
le elezioni o sostegno a movimenti favorevoli alla politica statunitense.
Spesso i confini
tra le tre categorie sono sfumati e si verificano sovrapposizioni.
L'USAID ha evidenziato
tre principali carenze e inadeguatezze nella gestione degli aiuti. Ha spesso
misurato il proprio successo in base alla quantità di fondi erogati, piuttosto
che sui reali benefici. Un esempio è il programma per combattere la malaria in
Africa, in cui il 95% dei fondi è stato destinato a consulenti e contractor,
lasciando solo il 5% effettivamente disponibile per i farmaci. Questo dimostra
come la spesa inefficiente e la mancanza di trasparenza possano minare
l'efficacia degli aiuti. Quando i fondi diventano una certezza, si riduce
l'incentivo per i Paesi destinatari a promuovere riforme strutturali. Un caso
emblematico è l'Albania, che ha ricevuto milioni di dollari per la riforma
giudiziaria senza risultati tangibili, mentre la corruzione probabilmente è
aumentata. Gli aiuti dovrebbero essere legati a risultati verificabili e non
forniti in modo indiscriminato. In alcuni casi gli aiuti hanno rafforzato
governi corrotti e incentivato la cattiva amministrazione. L'Autorità
Palestinese ha utilizzato i fondi ricevuti per fini non previsti, mentre in
Somalia, nonostante decenni di aiuti miliardari, lo sviluppo è rimasto
stagnante. Questo solleva un quesito fondamentale: come garantire che gli aiuti
non perpetuino la corruzione e l'inefficienza? Gli aiuti esteri possono essere
uno strumento utile, ma devono essere gestiti con rigore e responsabilità. Le
risorse umanitarie devono essere destinate ai reali bisognosi, gli aiuti
militari devono evitare il rischio di sostenere regimi corrotti e gli incentivi
politici non devono trasformarsi in strumenti di manipolazione senza efficacia
reale. L'ottimizzazione degli aiuti esteri richiede un maggiore controllo,
trasparenza e una chiara definizione degli obiettivi. È necessario evitare che
gli aiuti umanitari diventino uno strumento per prendere soldi ai poveri dei
Paesi ricchi per darli successivamente ai ricchi dei Paesi poveri. RR