RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

venerdì 17 gennaio 2025

IL FENOMENO DEL "TAHARUSH GAMEA" (Gennaio 2025)



Il termine "taharush gamea" (تحرش جماعي, in arabo "molestia collettiva") è tornato tristemente attuale a seguito degli eventi accaduti durante la notte di Capodanno 2025 in piazza Duomo a Milano. In quella circostanza almeno otto donne sono state vittime di aggressioni sessuali da parte di gruppi di uomini. Le modalità di queste aggressioni richiamano il fenomeno del "taharrush gamea", che si riferisce a molestie sessuali collettive perpetrate da gruppi organizzati. Le vittime hanno riferito di essere state circondate, isolate e aggredite in modo coordinato, rendendo difficile la fuga o la richiesta di aiuto. Secondo le indagini in corso, gli aggressori sarebbero stati composti da gruppi di circa 30-40 uomini, che hanno creato una sorta di "corridoio umano" per intrappolare le vittime e commettere le molestie. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha definito gli eventi di Milano come "fatti assolutamente inaccettabili" e ha sottolineato l'importanza di incrementare il controllo del territorio e le attività di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità. Le autorità stanno analizzando ore di filmati delle telecamere di sorveglianza per identificare sia le vittime che gli aggressori. Al momento, sono state presentate tre denunce formali da parte di una studentessa belga, una ventenne di Reggio Emilia e un avvocato donna milanese. Le indagini sono in corso per determinare l'esatta dinamica degli eventi e assicurare i responsabili alla giustizia. Questo non è il primo episodio di "taharush gamea" segnalato in Italia. Un caso simile si era verificato nel 2022, sempre in piazza Duomo a Milano, durante i festeggiamenti di Capodanno. A livello internazionale, il fenomeno è stato documentato durante le proteste in piazza Tahrir al Cairo nel 2011 e durante le celebrazioni di Capodanno a Colonia, in Germania, nel 2016. Questi eventi evidenziano come, in determinate circostanze, gruppi organizzati possano sfruttare l'anonimato e la confusione delle folle per perpetrare aggressioni sessuali collettive. Per prevenire il ripetersi di tali episodi, è fondamentale adottare misure efficaci, tra cui:

• Incremento della sorveglianza - Aumentare la presenza delle forze dell'ordine durante eventi pubblici di massa per garantire una risposta rapida in caso di emergenze.

• Educazione e sensibilizzazione - Promuovere campagne di sensibilizzazione sul rispetto dei diritti delle donne e sull'importanza di intervenire come testimoni attivi in situazioni di pericolo.

• Tecnologie di sicurezza - Implementare sistemi di sorveglianza avanzati e facilitare l'uso di applicazioni mobili che permettano alle vittime di segnalare rapidamente situazioni di pericolo.

• Supporto alle vittime - Offrire servizi di assistenza psicologica e legale alle persone che subiscono tali aggressioni, garantendo loro il necessario supporto per affrontare le conseguenze del trauma.

Affrontare il fenomeno del "taharush gamea" richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle forze dell'ordine e della società civile per garantire la sicurezza e la dignità di tutte le persone negli spazi pubblici. Al di là dell’impatto immediato, il "taharush Gamea" solleva interrogativi profondi sulla cultura del rispetto, sulla sicurezza pubblica e sulle dinamiche di genere nelle società moderne. Più in dettaglio gruppi di uomini circondano una o più donne, creando una situazione di isolamento in cui è difficile per la vittima fuggire o ricevere aiuto. All'interno di questo cerchio umano, gli aggressori commettono atti di molestia fisica, verbale e, in alcuni casi, aggressione sessuale. Questo fenomeno si verifica spesso in contesti di grandi folle o eventi affollati, dove il caos e l’anonimato favoriscono tali comportamenti predatori. Diversi elementi sociali e culturali contribuiscono alla diffusione di questo fenomeno:

• Disuguaglianze di genere: In molte società, le donne continuano a essere viste come subordinate agli uomini, e questo squilibrio alimenta un senso di diritto maschile sui loro corpi.

• Analfabetismo emozionale e culturale: La mancanza di educazione al rispetto e alla parità di genere gioca un ruolo fondamentale. In alcune culture, comportamenti predatori vengono tollerati o minimizzati.

• Effetto del branco: La dinamica del gruppo amplifica i comportamenti negativi, permettendo agli individui di agire senza il peso delle responsabilità personali.

• Impunibilità: La percezione che le autorità non siano in grado di intervenire o punire i responsabili favorisce la ripetizione di tali episodi.

Le vittime di "Taharush Gamea" spesso riportano traumi profondi che possono includere ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico e una perdita di fiducia negli spazi pubblici. A livello sociale, questi episodi alimentano un senso diffuso di insicurezza, specialmente tra le donne, e minano la fiducia nelle istituzioni responsabili della protezione dei cittadini. Inoltre, il fenomeno contribuisce a rafforzare stereotipi negativi su determinate culture o comunità, distogliendo l’attenzione dalle vere cause del problema: la disuguaglianza di genere, l’educazione carente e l’impunità dei responsabili. Il "Taharush Gamea" è molto più di un problema di sicurezza pubblica: rappresenta una sfida culturale e sociale che richiede una risposta collettiva e coordinata. Proteggere le donne e garantire loro il diritto di sentirsi al sicuro in ogni spazio pubblico è un obiettivo che tutte le società dovrebbero perseguire con determinazione. Solo attraverso l’educazione, il dialogo e l’azione possiamo creare un futuro in cui episodi di molestia collettiva come il "Taharush Gamea" appartengano definitivamente al passato.