Il termine
"taharush gamea" (تحرش جماعي, in arabo "molestia
collettiva") è tornato tristemente attuale a seguito degli eventi accaduti
durante la notte di Capodanno 2025 in piazza Duomo a Milano. In quella
circostanza almeno otto donne sono state vittime di aggressioni sessuali da parte
di gruppi di uomini. Le modalità di queste aggressioni richiamano il fenomeno
del "taharrush gamea", che si riferisce a molestie sessuali
collettive perpetrate da gruppi organizzati. Le vittime hanno riferito di
essere state circondate, isolate e aggredite in modo coordinato, rendendo
difficile la fuga o la richiesta di aiuto. Secondo le indagini in corso, gli
aggressori sarebbero stati composti da gruppi di circa 30-40 uomini, che hanno
creato una sorta di "corridoio umano" per intrappolare le vittime e
commettere le molestie. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha
definito gli eventi di Milano come "fatti assolutamente
inaccettabili" e ha sottolineato l'importanza di incrementare il controllo
del territorio e le attività di prevenzione e contrasto di ogni forma di
illegalità. Le autorità stanno analizzando ore di filmati delle telecamere di
sorveglianza per identificare sia le vittime che gli aggressori. Al momento,
sono state presentate tre denunce formali da parte di una studentessa belga,
una ventenne di Reggio Emilia e un avvocato donna milanese. Le indagini sono in
corso per determinare l'esatta dinamica degli eventi e assicurare i
responsabili alla giustizia. Questo non è il primo episodio di "taharush
gamea" segnalato in Italia. Un caso simile si era verificato nel 2022,
sempre in piazza Duomo a Milano, durante i festeggiamenti di Capodanno. A
livello internazionale, il fenomeno è stato documentato durante le proteste in
piazza Tahrir al Cairo nel 2011 e durante le celebrazioni di Capodanno a
Colonia, in Germania, nel 2016. Questi eventi evidenziano come, in determinate
circostanze, gruppi organizzati possano sfruttare l'anonimato e la confusione
delle folle per perpetrare aggressioni sessuali collettive. Per prevenire il
ripetersi di tali episodi, è fondamentale adottare misure efficaci, tra cui:
• Incremento della
sorveglianza - Aumentare la presenza delle forze dell'ordine durante eventi
pubblici di massa per garantire una risposta rapida in caso di emergenze.
• Educazione e
sensibilizzazione - Promuovere campagne di sensibilizzazione sul rispetto dei
diritti delle donne e sull'importanza di intervenire come testimoni attivi in
situazioni di pericolo.
• Tecnologie di
sicurezza - Implementare sistemi di sorveglianza avanzati e facilitare l'uso di
applicazioni mobili che permettano alle vittime di segnalare rapidamente
situazioni di pericolo.
• Supporto alle
vittime - Offrire servizi di assistenza psicologica e legale alle persone che
subiscono tali aggressioni, garantendo loro il necessario supporto per
affrontare le conseguenze del trauma.
Affrontare il
fenomeno del "taharush gamea" richiede un impegno congiunto da parte
delle istituzioni, delle forze dell'ordine e della società civile per garantire
la sicurezza e la dignità di tutte le persone negli spazi pubblici. Al di là
dell’impatto immediato, il "taharush Gamea" solleva interrogativi
profondi sulla cultura del rispetto, sulla sicurezza pubblica e sulle dinamiche
di genere nelle società moderne. Più in dettaglio gruppi di uomini circondano
una o più donne, creando una situazione di isolamento in cui è difficile per la
vittima fuggire o ricevere aiuto. All'interno di questo cerchio umano, gli
aggressori commettono atti di molestia fisica, verbale e, in alcuni casi,
aggressione sessuale. Questo fenomeno si verifica spesso in contesti di grandi
folle o eventi affollati, dove il caos e l’anonimato favoriscono tali
comportamenti predatori. Diversi elementi sociali e culturali contribuiscono
alla diffusione di questo fenomeno:
• Disuguaglianze
di genere: In molte società, le donne continuano a essere viste come
subordinate agli uomini, e questo squilibrio alimenta un senso di diritto
maschile sui loro corpi.
• Analfabetismo
emozionale e culturale: La mancanza di educazione al rispetto e alla parità di
genere gioca un ruolo fondamentale. In alcune culture, comportamenti predatori
vengono tollerati o minimizzati.
• Effetto del
branco: La dinamica del gruppo amplifica i comportamenti negativi, permettendo
agli individui di agire senza il peso delle responsabilità personali.
• Impunibilità: La
percezione che le autorità non siano in grado di intervenire o punire i
responsabili favorisce la ripetizione di tali episodi.
Le vittime di
"Taharush Gamea" spesso riportano traumi profondi che possono
includere ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico e una perdita
di fiducia negli spazi pubblici. A livello sociale, questi episodi alimentano
un senso diffuso di insicurezza, specialmente tra le donne, e minano la fiducia
nelle istituzioni responsabili della protezione dei cittadini. Inoltre, il
fenomeno contribuisce a rafforzare stereotipi negativi su determinate culture o
comunità, distogliendo l’attenzione dalle vere cause del problema: la
disuguaglianza di genere, l’educazione carente e l’impunità dei responsabili.
Il "Taharush Gamea" è molto più di un problema di sicurezza pubblica:
rappresenta una sfida culturale e sociale che richiede una risposta collettiva e
coordinata. Proteggere le donne e garantire loro il diritto di sentirsi al
sicuro in ogni spazio pubblico è un obiettivo che tutte le società dovrebbero
perseguire con determinazione. Solo attraverso l’educazione, il dialogo e
l’azione possiamo creare un futuro in cui episodi di molestia collettiva come
il "Taharush Gamea" appartengano definitivamente al passato.