RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

LE RECENTI ELEZIONI IN ISRAELE (2-4-2015)


Dopo aver seguito sondaggi ed interviste preelettorali, non immaginavo la vittoria del Likud e di Netanyahu. Mi sembrava che ci fosse una frattura fra la gente comune, desiderosa di vivere in pace e stanca delle rigidità e delle posizioni preconcette governative che costringono ad una vita in trincea e sotto assedio, e la politica militante. A rifletterci bene, c'è una spiegazione all'inaspettato successo di Netanyahu: la base popolare, spaventata dalla novità di un possibile salto nel buio, ha preferito optare per un usato sicuro, cioè per una linea politica già sperimentata. Tuttavia, resta la percezione di tanti segnali che provengono dalla società civile che esprimono il desiderio di un'operosa pacifica convivenza interetnica e interreligiosa. In proposito, mi colpisce molto l'iniziativa Saxum (clikka qui). Saxum è un'area multimediale per famiglie, gruppi e singoli e un centro residenziale che sta sorgendo ad alcuni chilometri da Abu Gosh, ritenuto il luogo nel quale 6000 anni fa venne depositata l'Arca dell'Alleanza e sulla via per Emmaus, il villaggio in cui Cristo si è rivelato dopo la resurrezione. Nel Centro di Saxum i fedeli di tutto il mondo e di tutte le religioni potranno rendere più profondo il loro desiderio di spiritualità, trovando anche le loro radici comuni. È significativo che all'edificazione del centro partecipino, lavorando fianco a fianco, ebrei, musulmani e cristiani (clikka qui). Se non si fa l'esperienza della vita comune spesso si è vittima inconsapevole di barriere e pregiudizi. Mi viene in mente il cortometraggio 2men 1war, visibile online su Youtube (clikka qui), che mostra come le vicende belliche possano inconsapevolmente manipolare le esistenze, contrapponendo individui altrimenti destinati all’amicizia. Nel documentario un cristiano e un musulmano, dopo aver combattuto ignari l'uno dell'altro su fronti opposti durante la guerra civile libanese, si ritrovano dopo 33 anni ed intraprendono la via del perdono e della conciliazione. Nel cortometraggio i due uomini raccontano le loro storie parallele, caratterizzate da un vuoto etico che è l'unica motivazione delle divisioni e che ci rende impermeabili a qualsiasi razionale impulso di pacificazione. I due uomini ora sono amici e lavorano insieme rinnegando il loro passato di morte. L'ospedale pediatrico Caritas Baby invece si trova a pochi chilometri dal muro che divide Gerusalemme da Betlemme (clikka qui); un muro che separa due popoli, due culture, che, fino a poco tempo fa, cercavano di convivere pur nelle loro diversità. L'ospedale ha accettato la sfida e l’impegno di curare tutti i bambini, senza differenze fra musulmani, cristiani, ebrei. Potrebbe sembrare normale prestare assistenza a malati non tenendo conto dell'appartenenza etnica o religiosa, ma non lo è in quella terra dilaniata dall'odio. Le attività sanitarie dell'ospedale, compreso il pagamento mensile dei salari, sono sostenute dalla generosità di singoli cittadini, da associazioni, da organizzazioni, da parrocchie, da diocesi, da gruppi che mostrano la loro solidarietà in maniera tangibile. Virtualmente l'ospedale sta abbattendo il muro. Il motto di queste iniziative - che si aggiungono a tante altre di questo genere - potrebbe essere sintetizzato con questa affermazione latina: 'Adsum!', o - se preferiamo l'inglese - 'I am here, we are here!', 'Ci sono!', 'Ci siamo!', a lottare per la pace, per la solidarietà, per la convivenza, ognuno nella propria posizione sociale, ma cercando di superare i propri limiti. Roberto Rapaccini