RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

LE ELEZIONI IN TURCHIA (8-6-2015)

 


Il risultato delle elezioni in Turchia ha il sapore di una sconfitta per Erdogan, anche se l'AKP ha ottenuto la maggioranza relativa. Erdogan, che di fatto si identifica con il suo partito, puntava ad ottenere due terzi dei voti (più precisamente più del 60%), cioè una maggioranza qualificata che fosse la premessa che consentisse alla compagine di governo la trasformazione della Repubblica Parlamentare in una Repubblica Presidenziale, possibile preludio di una svolta autoritaria verso un regime confessionale di tipo sunnita. Il progetto del partito islamico conservatore per la Giustizia e lo Sviluppo, l'AKP (Adalet ve Kalk?nma Partisi), è stato bocciato dalle urne, come pure l'ambigua condotta di Erdogan nei confronti dell'Isis. Conseguentemente sono state ridimensionate anche le ambizioni geopolitiche della Turchia di affermarsi come una potenza sunnita leader (in competizione di fatto con la monarchia saudita). È sintomatico della disfatta di Erdogan il suo notevole impegno per sostenere la campagna elettorale dell'AKP, nonostante la Costituzione prescrivesse la sua neutralità come presidente in carica. Si registra una novità importante: il partito di sinistra curdo dell'HDP, nato nel 2014 e quindi alla sua prima prova elettorale, ha superato la soglia del 10% (ha ottenuto il 13%) e quindi entrerà in Parlamento (con 80 seggi circa). Tuttavia, dai risultati complessivi si conferma che la Turchia è un Paese conservatore. Probabilmente il Partito di Erdogan non potrà governare da solo, ma non sarà facile ipotizzare delle alleanze dal momento che alcuni partiti conservatori sembra che non abbiano l'intenzione di governare con l'AKP; come anche non sembra possibile una coalizione fra i partiti dell'opposizione per la diversità di vedute sulla questione curda; come anche non sembra probabile un governo di minoranza, che dovrebbe ottenere una problematica fiducia dal Parlamento. Forse l'ipotesi più plausibile sono le elezioni anticipate. Sicuramente la Turchia sta entrando in una nuova epoca segnata dall'instabilità. In passato, in situazioni analoghe sono intervenuti i militari, ma questa ipotesi sembra ormai definitivamente archiviata. Speriamo. Nel 2013 il Premier turco, dopo aver autorizzato il velo islamico nelle scuole cancellando l'immagine di una Turchia laica e potenzialmente 'europea', aveva promesso la costruzione di piscine olimpioniche per soli uomini e sole donne. Con questa sconfitta elettorale tramonta il progetto di una 'islamizzazione rampante', come la definì allora l'opposizione. Roberto Rapaccini