Il
tema dell'espansione demografica in Europa delle etnie di religione islamica è
stato nuovamente sollevato dal romanzo 'Sottomissione' di Michel Houellebecq.
L'autore immagina che nel 2022 la Francia sia governata da un presidente
musulmano: senza particolari sconvolgimenti si instaura un nuovo ordine sociale
che prevede la poligamia e donne che restano in casa a occuparsi di mariti e
figli. La cultura islamica diviene l'espressione ufficiale della
maggioranza. Il romanzo offre molti spunti di riflessione sull'attuale società
occidentale, in particolare sul nichilismo consustanziale alla fine della
nostra civiltà, che diviene un fertile terreno per l'affermazione di etiche
religiose fondamentaliste, che si pongono come alternativa ad un relativismo
morale che produce mostri come "la prospettiva millenarista delle
biotecnologie, l’arte contemporanea fabbricata dai mercati, le previsioni
fantasticate della clonazione, il turismo sessuale di massa, i corpi ridotti a
cose, la loro mercificazione, la tirannia democratica, la sessualità fine a se
stessa, l’obbligo di un corpo performante, il consumismo sessuale" ed
altro. Queste espressioni non sono di un pensatore 'conservatore' cristiano, ma
del filosofo Michel Onfray, che ha scritto un trattato di ateologia. In altri
termini il libro di Houellebecq non è una riflessione su un possibile futuro,
ma su ciò che è già. Tornando al tema principale, è credibile la profezia circa
una progressiva inesorabile islamizzazione dell'Occidente? Nella questione le
proiezioni demografiche hanno un ruolo fondamentale. Nel 2009 suscitò reazioni
contrastanti la pubblicazione in Rete del video Musslim Demographics, un
cortometraggio della durata di 7 minuti circa. Dopo aver premesso che la
cultura globale che i nostri figli erediteranno sarà molto diversa da quella
odierna, e dopo aver precisato che stiamo per essere testimoni di un
cambiamento demografico a livello mondiale, il video diffonde l’idea di un’Europa
che sarà presto musulmana. Questo avverrebbe a causa dell’ingente flusso
migratorio, proveniente soprattutto dai lidi del Maghreb, e a seguito dell’alto
tasso di natalità e fertilità delle famiglie islamiche, che in Francia sarebbe
dell’8,1, mentre quello medio delle famiglie dell’Unione Europea supererebbe di
poco l’1,3. L’elaborato omette di fornire le fonti dei tassi di natalità che
tuttavia vengono prospettati come inconfutabilmente oggettivi. In proposito, le
istituzioni di molti Paesi europei vietano di raccogliere notizie
sull’appartenenza religiosa della popolazione; quindi, dovrebbe escludersi che
le informazioni sulla base delle quali si fondano le tesi del filmato possano
provenire da statistiche ufficiali. Nell’ottobre del 2012 il cortometraggio
venne presentato al Sinodo dei vescovi dal cardinale ghanese Peter Turkson, il
quale si difese dalle accuse di allarmismo suscitate dalla sua iniziativa
sostenendo che quel materiale era già presente in Rete e quindi era già
fruibile liberamente. Non è stato posto il problema della fondatezza delle
affermazioni contenute nella clip. Nonostante le difficoltà non rare di
verificare la credibilità di quanto presente nel Web, si osserva che in
generale le tesi, benché non riscontrabili, se sono ben confezionate, possono
suscitare un’impressione di oggettività e veridicità. Qualora le informazioni
fossero riscontrabili, le conclusioni a cui il video giunge sarebbero tuttavia
contestabili, in quanto sono la conseguenza dell’applicazione della logica
della previsione, mentre oggi le proiezioni dello sviluppo di aspetti relativi
alle realtà umane si ottengono in maniera più attendibile ricorrendo alla
logica della prospettiva. La previsione, infatti, si fonda esclusivamente sui
dati estrapolati dal passato, sui quali si radica la simulazione per la
previsione degli scenari futuri. La logica della prospettiva si articola invece
su uno scenario più ampio, che considera l'incidenza in concreto anche di
fattori esterni alla problematica che possono interagire con essa determinando
discontinuità o rotture con il passato. Quanto segue renderà più chiari questi
concetti. È stata rilevata che a distanza di una generazione i modelli
riproduttivi tra le popolazioni ospiti e quelle ospitanti convergono su
medesimi valori: se nel mondo contemporaneo il vantaggio riproduttivo degli
immigrati di prima generazione sugli autoctoni è sensibile, per le successive
generazioni è, però, vicino allo zero in quanto la componente di origine
immigrata tende a crescere alla stessa velocità della popolazione di origine
autoctona. Possono favorire questa tendenza l’acquisizione della cittadinanza e
l'omologazione ai modelli familiari autoctoni, la concessione del voto
amministrativo, i matrimoni misti, la mobilità e le particolarità insediative,
l’istruzione scolastica, l’occupazione femminile. Inoltre, sulla base
dell'esperienza si afferma che la migrazione favorisce l'esodo di donne con
tendenza alla riproduzione più moderata rispetto alla media del Paese di
origine. In Francia, ad esempio, nel periodo dal 1991 al 1998 il numero medio
di figli per le donne immigrate dal Maghreb fu di 2,8 contro il 3,3 nei Paesi
di origine, per quelle provenienti dal resto dell’Africa era di 2,9 (contro
5,9), per quelle provenienti dall’Asia 1,8 (contro 2,9). Secondo le stime
dell'autorevole Pew Center, la popolazione musulmana è aumentata in
Europa da 10,4 a 19,1 milioni tra il 1990 e il 2010 (solo in Italia, da 0,8 a
1,5), con un tasso medio di incremento molto alto, pari al 3%. Nel ventennio
2010-2030, i musulmani crescerebbero a 30,2 milioni, con un incremento che
scenderebbe a 1,5%. L’alto incremento nel ventennio trascorso è dovuto sia ad
un alto flusso di immigrazione destinato - si spera - in futuro a
diminuire per la crisi economica, per il venir meno della molla
demografica nei Paesi di partenza, per le legislazioni più restrittive, sia ad
un alto incremento naturale della popolazione immigrata, alimentato sia
dall’alta natalità, sia dal suo carattere 'giovane', due fattori che vanno però
rapidamente riducendo la loro incidenza. Potrebbe perciò essere fondato
ritenere che il ritmo d’incremento vada gradualmente riducendosi nel corso dei
prossimi decenni. Resta la sinistra profezia del defunto leader libico Gheddafi
che pronunciò nel corso di un discorso nell'aprile 2006: "Ci sono segni
che Allah concederà la vittoria all’Islam in Europa, senza spade, senza armi,
senza conquista. L’Europa si trasformerà in un continente musulmano in pochi
decenni". Roberto Rapaccini