Il
Corano nega la Trinità per affermare l’unicità di Allah. In realtà non vi è
contraddizione con il Cristianesimo; per la teologia cattolica non ci sono tre
divinità (come erroneamente talvolta si è affermato): con la frase un
Dio unico in tre persone si afferma un’unica natura o essenza della
divinità, la quale si declina in tre persone uguali e distinte. Tralasciando le
insopprimibili differenze dottrinali fra Islam e Cristianesimo, quanto esposto,
soprattutto relativamente alla comune devozione mariana, evidenzia un’apertura
al soprannaturale dei musulmani e una loro sintonia spirituale con i cristiani,
che sono presupposti di una coesistenza che non si esaurisce nella reciproca
tolleranza, ma prevede anche momenti di comune e mistica condivisione. Se
invece prevale l’aspetto politico, l’invasività islamica di carattere
ideologico e le sue conseguenti derive congelano la spontanea, umana e fraterna
empatia: il differente credo religioso alza una barriera. Questo avviene
soprattutto nell’Islam come anche nell'ebraismo. Ne è una prova la questione
palestinese, che ha un carattere prevalentemente o esclusivamente politico; tuttavia,
aver identificato le conflittualità anche in motivi confessionali ha creato
difficoltà nell’avanzamento del processo di pace. Il Cristianesimo sembra
maggiormente impermeabile alle influenze politiche. In proposito Benedetto
XVI nella sua esortazione apostolica per il Medio Oriente afferma che la
sana laicità significa liberare la religione dal peso della politica e
arricchire la politica con gli apporti della religione, mantenendo la
necessaria distanza, la chiara distinzione e l'indispensabile collaborazione
tra le due[i]. Roberto
Rapaccini
[i] Benedetto
XVI, esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio
Oriente, n. 29, Beirut – Libano, 2012.