RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

IL VENERDI' NERO (29-6-2015)

 

Gli attentati terroristici di venerdì scorso 26 giugno in Tunisia contro un resort turistico, nel Kuwait contro una moschea sciita, in Francia contro una centrale a gas non lontana da Lione, sono un segnale molto preoccupante, non solo per la cinquantina di morti che hanno causato, ma per la facilità con la quale i terroristi hanno agito, che evidenzia l'impotenza degli apparati preventivi. Essere tornati a colpire in Tunisia dopo l'attentato del Bardo e in Francia dopo i fatti di Charlie Hebdo contiene una sfida, in quanto dimostra che nulla è off limits per la minaccia islamica fondamentalista, che può agire senza apprezzabili difficoltà anche laddove ha già consumato cruenti delitti. Nel frattempo, l'Occidente è disorientato, incapace di individuare nel mondo arabo le forze di cui fidarsi. Ad esempio, sono tradizionalmente amici dell'Occidente i sovrani del Qatar o dell’Arabia Saudita, ovvero di Paesi che più o meno indirettamente sponsorizzano l’estremismo sunnita e il terrorismo jihadista; in particolare la monarchia saudita probabilmente finanzia in Europa, in Asia e nell'Africa subsahariana le moschee più oltranziste dove viene diffusa l’ideologia wahhabita che è alla base delle derive islamiche salafite. I fatti di venerdì scorso riepilogano simbolicamente la strategia jihadista sunnita: sono stati colpiti interessi economici, ovvero energia e turismo, e antagonisti ideologici e religiosi, cioè l’Occidente e gli Sciiti in Kuwait. Oggi gli atti terroristici imputabili alla matrice integralista sono spesso realizzati da cellule indipendenti che si autoaccreditano come emissari di una data organizzazione. Si parla di franchising del terrorismo. In altri termini, il terrorismo di matrice islamica sembra strutturato verticalmente da un punto di vista decisionale e orizzontalmente da un punto di vista operativo ed esecutivo. Questa caratteristica trasforma di fatto un’organizzazione terroristica centralizzata con bersagli globali in pericolose agenzie nelle diverse aree del mondo con obiettivi locali e imprevedibili, i così detti soft target. Senza inutili allarmismi l'esposizione alla minaccia terroristica di matrice islamica è alta in questo momento: l'unico aspetto positivo è la professionalità dei nostri apparati di sicurezza, tra le più elevate in ambito europeo. Resta tuttavia l'erroneità di legare il concetto di terrore sic et simpliciter a tutto mondo islamico. Roberto Rapaccini