RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

lunedì 5 giugno 2023

IL CASO 'REGENI' DOPO UN MESE (26-2-2016)

 


Dopo un mese, si continua a discutere sul caso 'Regeni'. Sicuramente sono molto lodevoli le ferme rimostranze e le insistenti pressioni del Ministro Gentiloni nei confronti del Governo egiziano affinché si faccia piena luce sull'omicidio e siano assicurati alla giustizia i responsabili; tuttavia, è improbabile che si giunga a qualche risultato apprezzabile. Anche qualora le autorità egiziane avessero  chiarito o stiano chiarendo nel loro ambito interno questa vicenda che probabilmente si è consumata in una sfera di influenza degli apparati di sicurezza egiziani, gli eventuali risultati difficilmente saranno esternati in quanto questo equivarrebbe ad una implicita ammissione di colpa del regime - almeno sotto il profilo oggettivo - e al riconoscimento che gli apparati istituzionali, soprattutto i più delicati, non sono  sotto il controllo dei poteri centrali. Nonostante la forte impronta autoritaria, il regime egiziano è significativamente indebolito dall'ostilità dei Fratelli Mussulmani, che - messi frettolosamente (e inopportunamente) al bando all'indomani della deposizione di  Mohammed Morsi ritenuto colpevole di aver tentato una forte islamizzazione del Paese - rappresentano una componente molto influente che pur nella clandestinità non ha ridotto le proprie  infiltrazioni all'interno di tutte le fasce sociali, il proprio peso nella società civile, la radicata presenza nelle istituzioni pubbliche e private. Oltre alla pericolosità intrinseca dell'oggetto delle sue ricerche, ovvero la raccolta di informazioni sulla realtà dei sindacati egiziani, non si può escludere che Giulio Regeni fosse approdato a conoscenze molto sensibili che lo avrebbero esposto a particolari rischi. Si discute anche di eventuali responsabilità del mondo accademico, che avrebbe spinto Giulio Regeni a rendere particolarmente incisive le sue iniziative. Il contributo in termini di dati e di analisi che, nella conoscenza delle realtà geopolitiche, viene fornito dagli enti accademici e da istituti privati è di grande importanza, ed è purtroppo fisiologico che le ricerche in piena autonomia compiute sul campo - ovvero quelle svolte risiedendo in Stati particolarmente instabili, o nei quali non vi è sufficiente rispetto dei diritti individuali di libertà - possano compromettere la sicurezza dei ricercatori che si dedichino ad esse. Lo stesso avviene per l'attività giornalistica all'estero. A tale riguardo l'unica possibilità per ridurre questi rischi, non del tutto eliminabili, è quella di operare 'sotto l'ombrello protettivo' del proprio Paese. In proposito, gli uffici diplomatici all'estero - Ambasciate e Consolati - hanno strutture complesse e contatti con le autorità locali che possono in qualche modo garantire al ricercatore di operare in condizioni di fatto di maggiore sicurezza. Sarebbe buona prassi che chiunque per motivi professionali si trovi in uno Stato straniero con funzioni delicate e/o che comportino contatti con le maestranze locali, almeno informi della sua presenza le autorità diplomatiche. Tuttavia, non sempre questo è possibile e, nel caso della ricerca scientifica, il ricercatore potrebbe temere che questa informativa limiti la sua libertà o comprometta la riservatezza del suo lavoro. L'ufficio diplomatico all'estero è un centro di riferimento globale, anche per la propria sicurezza, ma questa consapevolezza molto forte per i cittadini di altri Paesi europei che, sentendo un forte legame nazionale quando si trovano ad operare all'estero, considerano realmente gli uffici consolari appendici del proprio Stato, è meno avvertita dagli italiani (si tratta di una convinzione personale sebbene suffragata da esperienze professionali). Purtroppo, per minimizzare il rischio di chi si trovi ad operare all'estero in realtà che possono minacciare la propria incolumità, non sembrano esserci in concreto altre possibilità. Roberto Rapaccini