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PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

lunedì 5 giugno 2023

IL CASO 'REGENI' (15-2-2016)

 


Il drammatico caso del ricercatore italiano, Giulio Regeni, ucciso al Cairo, induce alcune riflessioni sulla libertà di intelligence.

- Innanzitutto, dalle modalità dell'uccisione che sembrano tutt'altro che accidentali sembra probabile il coinvolgimento di organismi di sicurezza egiziani. Questo, tuttavia, non equivale a ritenere scontato che l'iniziativa delittuosa sia stata preventivamente conosciuta, approvata e voluta dagli organi centrali di settore. Nonostante il generale Al Sisi sia un uomo di potere particolarmente solido, tuttavia non sembra che il Paese e l'apparato di governo siano completamente sotto il suo controllo. Conseguentemente non può escludersi che il fatto sia stata commesso autonomamente da un'articolazione della struttura senza una preventiva condivisione politica. Peraltro, la gravità del fatto e delle modalità, le tracce evidenti lasciate sembrano indicare un'operazione non pianificata, decisa al momento nelle sue tragiche evoluzioni, ed effettuata con una rudezza ed un accanimento incompatibile con una minima professionalità. In altri termini, purtroppo può ritenersi possibile che i servizi di sicurezza di alcuni Paesi possano giungere all'uccisione di una persona. Si pensi in proposito al controverso caso dell'ex agente prima del KGB e poi dell'FSB Aleksandr Litvinenko ucciso dai suoi ex compagni. Tuttavia, come dimostra questo caso, le modalità esecutive di un'iniziativa così meritevole della più grande censura, se sono pianificate - è sicuramente molto brutto usare questo termine per l'uccisione di un uomo da parte di organi istituzionali, seppur stranieri -, dovrebbero essere tali da ridurre quanto più possibile la prova dal momento che il fatto oltre ad essere in sé particolarmente grave, è suscettibile di probabili ripercussioni internazionali. Peraltro, i rapporti commerciali e politici fra Italia ed Egitto sono ottimi e molto intensi; inoltre, al momento del rinvenimento del cadavere era in corso una missione governativa italiana in Egitto e quindi sicuramente il fatto è avvenuto nel momento sbagliato. Da queste premesse può legittimamente argomentarsi che, se Giulio Regeni per l'Egitto costituiva un problema, gli apparati di sicurezza dei due Paesi probabilmente avrebbero congiuntamente dialogato e non si sarebbe arrivati ad un tale esito così drammatico. Pur escludendo un coinvolgimento ufficiale dell'Egitto nella questione non può essere considerato un atteggiamento connivente il tentativo delle autorità di accreditare l'ipotesi dell'incidente nella morte del ragazzo: è stato un maldestro tentativo per evitare che venissero evocate responsabilità istituzionali.
- Un tempo l'intelligence intesa come raccolta ed analisi delle informazioni su un fatto o un evento era un'attività per pochi iniziati. Oggi, complice il Web, disponiamo di una mole illimitata di dati, una information overloading, e la fatica di cercare informazioni è stata surrogata da quella di selezionare, filtrare, organizzare; per questo oggi rispetto al passato è possibile fare molta intelligence, anche al di fuori degli ambiti istituzionali, e, non raramente, anche di buona qualità. Tuttavia, prioritario all'attività di analisi è la raccolta dei dati; in proposito il contatto diretto con le fonti di informazioni è un valore aggiunto di particolare importanza. Il povero Regeni aveva ben chiara questa situazione; trasferendosi in Egitto, aveva deciso di spostare sul campo le sue ricerche che pertanto avrebbero fatto salto qualitativo, pericoloso per qualche ente, forse istituzionale. O forse Regeni stesso era diventato una preziosa fonte di informazioni da estorcere con ogni mezzo. Per gestire situazioni così pericolose e ridurre i rischi per quanto possibile, è necessario essere strutturati, cioè avere un apparato alle spalle che sia al corrente delle specifiche iniziative e quindi di fatto funga da garante imponendo con la sua presenza ogni necessaria cautela nell'eventuale controparte. Al contrario Giulio Regeni era probabilmente un free lance e questo lo ha esposto a dei rischi fatali. Ogni onore al coraggio e all'amore per la verità e la giustizia di Giulio Regeni, nella speranza che i suoi carnefici siano individuati e subiscano la giusta condanna. Roberto Rapaccini