RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 7 giugno 2023

AL SHABAB E LA STRAGE DEI CRISTIANI (4-4-2015)

 


In Kenya si è consumato giovedì scorso l'ennesimo martirio di cristiani. La gravissima strage induce alcune riflessioni. I fatti del campus di Garissa, seppur preoccupanti, non possono essere considerati un episodio di un conflitto in atto fra Cristiani e Islam. Infatti, pur non negando che esista un inquietante confronto con risvolti geopolitici fra le due religioni senza arrivare ad evocare i foschi scenari dello scontro di civiltà prospettati dal politologo statunitense Huntington, attribuire finalità confessionali alle azioni di Al Shabaab significa dare un senso - seppur negativo - a fatti di grave e bassa criminalità commessi da scellerati e spregiudicati predoni. Le iniziative di Al Shabab, nonostante gli intenti del movimento di nobilitarsi accreditandosi come attore del jihadismo globale, in realtà si esauriscono nel conflitto regionale fra Somalia e Kenia. Allora perché questa iniziativa delirante così sottilmente finalizzata all'uccisione di cristiani? Perché con queste modalità i fatti hanno avuto una più ampia risonanza mediatica di quella che avrebbero avuto se l'uccisione degli studenti fosse stata indistinta. Inoltre, nell'immaginario islamico vi è assimilazione fra Cristianesimo e Occidente: attaccare i cristiani significare punire l'Occidente. Peraltro, incidentalmente, osservo che questa identificazione è superata, in quanto l'Occidente sembra caratterizzato da un dilagante laicismo che va progressivamente emarginando ogni forma di spiritualità, sia laica che confessionale. Al Shabab ha sempre operato sotto la sfera di influenza di Al Qaeda, la cui strategia attribuisce priorità all’attacco contro il nemico esterno, cioè l’Occidente, in particolare contro gli USA; questa scelta ideologica differenzia Al Qaeda dall'Isis, che rivolge la sua attenzione ad un progetto di omologazione dell'universo musulmano secondo i propri dettami. Di questi giorni è la notizia di una possibile fusione fra Al Qaeda e Isis (o meglio Al Qaeda confluirebbe nell'Isis). È una cattiva notizia perché le due realtà, per le loro differenze strategiche e strutturali, sono complementari e quindi ne uscirà uno Stato Islamico potenziato. Resta sullo sfondo il martirio dei cristiani e l'allarmante e amara profezia di Huntington, che già da più di un decennio affermava che nei prossimi anni avremmo assistito alla persistente ascesa del potere e della cultura non occidentali, e allo scontro di popoli non occidentali sia tra loro sia con l'Occidente. Roberto Rapaccini