In
Kenya si è consumato giovedì scorso l'ennesimo martirio di cristiani. La
gravissima strage induce alcune riflessioni. I fatti del campus di Garissa,
seppur preoccupanti, non possono essere considerati un episodio di un conflitto
in atto fra Cristiani e Islam. Infatti, pur non negando che esista un
inquietante confronto con risvolti geopolitici fra le due religioni senza
arrivare ad evocare i foschi scenari dello scontro di civiltà prospettati dal
politologo statunitense Huntington, attribuire finalità confessionali alle
azioni di Al Shabaab significa dare un senso - seppur negativo - a fatti di
grave e bassa criminalità commessi da scellerati e spregiudicati predoni. Le
iniziative di Al Shabab, nonostante gli intenti del movimento di nobilitarsi
accreditandosi come attore del jihadismo globale, in realtà si esauriscono nel
conflitto regionale fra Somalia e Kenia. Allora perché questa iniziativa
delirante così sottilmente finalizzata all'uccisione di cristiani? Perché con
queste modalità i fatti hanno avuto una più ampia risonanza mediatica di quella
che avrebbero avuto se l'uccisione degli studenti fosse stata indistinta.
Inoltre, nell'immaginario islamico vi è assimilazione fra Cristianesimo e
Occidente: attaccare i cristiani significare punire l'Occidente. Peraltro,
incidentalmente, osservo che questa identificazione è superata, in quanto
l'Occidente sembra caratterizzato da un dilagante laicismo che va
progressivamente emarginando ogni forma di spiritualità, sia laica che
confessionale. Al Shabab ha sempre operato sotto la sfera di influenza di Al
Qaeda, la cui strategia attribuisce priorità all’attacco contro il nemico
esterno, cioè l’Occidente, in particolare contro gli USA; questa scelta
ideologica differenzia Al Qaeda dall'Isis, che rivolge la sua attenzione ad un
progetto di omologazione dell'universo musulmano secondo i propri dettami. Di
questi giorni è la notizia di una possibile fusione fra Al Qaeda e Isis (o
meglio Al Qaeda confluirebbe nell'Isis). È una cattiva notizia perché le due
realtà, per le loro differenze strategiche e strutturali, sono complementari e
quindi ne uscirà uno Stato Islamico potenziato. Resta sullo sfondo il martirio
dei cristiani e l'allarmante e amara profezia di Huntington, che già da più di
un decennio affermava che nei prossimi anni avremmo assistito alla persistente
ascesa del potere e della cultura non occidentali, e allo scontro di popoli non
occidentali sia tra loro sia con l'Occidente. Roberto Rapaccini