Sicuramente lo Stato Islamico, che ha occupato parte dei territori della Siria
e dell'Iraq, è un gruppo terroristico che ha grandissime disponibilità
economiche grazie alla vendita del petrolio, alla riscossione del pagamento dei
sequestri di cittadini occidentali e a un sistema di tassazione interna.
L'appellativo 'Stato islamico' non è pacificamente riconosciuto nel mondo
arabo in quanto si contesta che l'Isis sia uno Stato e che sia riconducibile
alla religione musulmana. L'Isis è nato da un gruppo terroristico, Jamat al
Tawhid wa-l-Jihad, che autonomamente operava in Iraq e che si affiliò ad Al
Qaeda, giurandogli fedeltà e assumendo la denominazione di 'Al Qaeda in Iraq',
in applicazione del meccanismo del cosiddetto 'franchising' del terrorismo. Con
'franchising' del terrorismo si intende il seguente fenomeno: cellule
indipendenti, nel porre in essere atti terroristici di matrice integralista, si
auto accreditano come emissari di una più grande e affermata organizzazione
(nello specifico Al Qaeda). In questo modo i due enti criminali ottengono
entrambi un vantaggio: la cellula terroristica riscuote il prestigio e la
visibilità che consegue alla sua affiliazione, mentre l'organizzazione maggiore
ha il vantaggio di potersi valere di referenti che gli consentono di operare
non solo attraverso la sua struttura centralizzata ma anche mediante pericolose
agenzie nelle diverse aree del mondo. Nonostante questa comune origine
attualmente i rapporti dell’Isis con Al Qaeda e con le formazioni che integrano
sue filiazioni sono poco chiari e per lo più conflittuali. Infatti, Isis e Al
Qaeda, sebbene condividano lo stesso obiettivo ovvero la restaurazione del
Califfato islamico che dovrebbe estendersi fino a ricomprendere Paesi africani,
europei, mediorientali e asiatici, hanno opposti punti di vista per quanto
riguarda le strategie per perseguire questo obiettivo; queste diversità
alimentano rivalità che sono degenerate anche in scontri in regioni nelle quali
si è sovrapposta la loro sfera di influenza (ad esempio, in Siria). In
particolare, Al Qaeda ha sempre ritenuto che dovesse privilegiarsi lo strumento
terroristico al fine di ottenere il progressivo appoggio dei popoli arabi che,
oppressi dalla repressione degli Stati occidentali, ribellandosi avrebbero
solidarizzato e si sarebbe uniti per la creazione dello Stato Islamico; in
altri termini il Califfato avrebbe dovuto essere il punto di approdo di un
percorso finalizzato al raggiungimento di un'unità nel mondo islamico. L'Isis
(o Stato Islamico, o Is, o Daesh) al contrario valutava prioritaria la
creazione di uno Stato - attualmente già costituito - che sarebbe stata seguita
da un'espansione territoriale, anche mediante iniziative militari, e da un
incremento della popolazione attraverso l'afflusso di fedeli provenienti da
altri Stati. Inoltre Al Qaeda ha sempre rivolto le sue attenzioni
prioritariamente all'attacco di un nemico esterno, cioè l'occidente, mentre
l'Isis ha sempre considerato con particolare ostilità e spietatezza gli altri
Paesi Islamici che, con le loro divisioni, minerebbero il progetto di un’omologazione
dell'universo musulmano secondo i propri dettami: questa differenza è stata uno
dei primi motivi di contrasto fra i due gruppi. Oggi Al Qaeda da struttura
gerarchizzata si è trasformata in una rete di organizzazioni affiliate. Il
cambiamento si è verificato a seguito della morte di Osama Bin Laden, che esercitava
un forte potere carismatico sull'intera struttura, e a seguito dei colpi
inflitti dalla così detta guerra al terrorismo, intrapresa dagli USA e dal
Regno Unito insieme ad altri Paesi. Roberto Rapaccini