Com'è noto, nella notte tra sabato e domenica scorsi (11/12 giugno) a Orlando,
in Florida, un uomo è entrato in un locale gay e ha
ucciso 49 persone, ferendone altre 53. A quasi una settimana da questi tragici
fatti si continua a discutere della matrice del folle gesto. Per quanto
riguarda l'eventuale movente terroristico, sembra che l'autore di questo
eccidio sia un cosiddetto lupo solitario; pertanto non può
ritenersi attendibile la sua dichiarazione di appartenenza organica alla
militanza jihadista. Tuttavia, l'esclusione di un diretto
coinvolgimento dello Stato Islamico nell'eccidio di Orlando non può essere
considerato un elemento tranquillizzante, in quanto prova che la propaganda
fondamentalista - che privilegia come strumento la Rete - è sufficiente a
suggestionare un balordo e ad attivarlo negativamente, al punto da indurlo a
commettere gravissimi delitti. In altri termini, se in passato era fondato
ritenere che un attentato terroristico potesse essere compiuto solo da membri
di un'organizzazione eversiva, ora sappiamo invece che un grave crimine di
ispirazione fondamentalista può essere il prodotto esclusivamente della
fascinazione che subisce una mente debole. Pertanto, scartare che la strage di
Orlando sia stata pianificata dallo Stato Islamico - nonostante il responsabile
abbia dichiarato in diretta telefonando al numero di emergenza
della polizia 911 la sua 'fedeltà' e la sua affiliazione all'Isis - non
ridimensiona il nostro allarme sociale, ma al contrario lo accresce. A questo
quadro va aggiunto che il dark web, ovvero la parte sommersa
della Rete, fornisce a questi squilibrati il necessario supporto operativo,
dando indicazioni su come procurarsi o predisporre armi ed esplosivi, e su come
pianificare attentati. Simili considerazioni possono essere svolte per la
tragica uccisione della deputata britannica Jo Cox: la propaganda
dell'estremismo violento di stampo neonazista, mistificato dall'apparenza
antieuropea, ha drammaticamente armato la mano di un folle, avvelenando tra
l'altro il libero dibattito propedeutico al referendum per la permanenza del
Regno Unito nell'Unione Europea. C'è quindi un nuovo preoccupante
fenomeno che minaccia la società occidentale, ovvero la diffusione mediatica,
principalmente in Rete, di incitamenti alla violenza, che provengono da frange
che vanno dal fondamentalismo islamico al radicalismo politico, che sono in
grado di plagiare individui psicolabili o che vivono ai margini della società.
Successivamente ai fatti di Orlando - come in altre occasioni tristemente
analoghe, come l'omicidio a Magnanville, alla periferia di Parigi, di una
coppia di funzionari di polizia compiuto da un uomo al grido di Allahu
Akbar - è giunta la puntuale rivendicazione dell'agenzia Amaq, che ha
definito l'autore della strage un martire del jihad e un
militante dello Stato Islamico. Questa dichiarazione non è al momento
considerata attendibile dagli inquirenti; peraltro, lo Stato Islamico è solito
appropriarsi di tutte le iniziative di pseudo militanti islamisti che decidano
di proprio impulso di colpire obiettivi occidentali. Paradossalmente, sarebbe
tranquillizzante attribuire veridicità a queste rivendicazioni, perché, se
fosse vera l'appartenenza organica a Daesh di questi balordi, sarebbe
indirettamente provato che essi sono elementi estranei alla nostra società,
avvalorando la nostra illusione che essi siano appendici di un nemico esterno.
Al contrario, purtroppo, questi individui sono il prodotto delle
incertezze, delle contraddizioni e del malessere della nostra civiltà, ovvero
di patologie che sono sempre più fisiologiche. Considerando le vittime del
folle gesto di Orlando è stata anche prospettata la matrice omofoba. In
proposito gli operatori dell'FBI stanno approfondendo i tratti della complessa
personalità dell'attentatore e i suoi controversi pregressi rapporti con la
comunità gay. Questo aspetto solleva un altro interessante aspetto, cioè quello
relativo ai rapporti fra Islam e omosessualità, dal momento che spesso nei
Paesi musulmani i rapporti omosessuali vengono sanzionatati, parificati
all'adulterio e considerati contrari alla Sharia. Si tratta di una
questione molto articolata che richiede uno specifico approfondimento a parte.
Roberto Rapaccini
Grammatica del mondo islamico, Medio Oriente, dialogo interreligioso, interetnico e multiculturale, questioni di geopolitica, immigrazione.
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