Poiché la strage di Orlando, in Florida, compiuta nella notte tra sabato 11/6 e
domenica 12/6 è stata consumata all'interno di un locale per gay ed ha avuto
frequentatori omosessuali come principali vittime, è stata ipotizzata a
giustificazione del folle gesto anche la matrice omofoba. In proposito sono
emersi pregressi rapporti ambigui e controversi fra l'autore dell'eccidio e
alcuni membri della comunità omosessuale. A prescindere dagli esiti delle
indagini degli inquirenti, considerata la possibile relazione fra la fede
islamica dello squilibrato e un'eventuale matrice omofoba dell'atto criminale,
il fatto suggerisce un approfondimento circa i rapporti fra Islam e
omosessualità. Com'è noto, la religione islamica censura l'omosessualità. In
proposito, non è oggetto di particolare approfondimento il concetto di identità
sessuale, in quanto si ritengono esistenti solo quella maschile e quella
femminile. Sono invece presi in considerazione i comportamenti omosessuali (che
coincidono con la sodomia) che sono condannati in quanto sono ritenuti
deviazioni rispetto all'ordine naturale. Come corollario di questa
premessa, secondo l'Islam i fattori genetici e ormonali non sarebbero in grado
di per sé di determinare lo sviluppo dell'omosessualità, ma sarebbero solo fattori
predisponenti. Pertanto, il fedele avrebbe il dovere di contrastare questa
tendenza. Questo concetto si può sintetizzare dicendo che l'Islam non prende in
considerazione l'omosessualità (in quanto esisterebbe solo l'identità femminile
e quella maschile), ma attribuisce significato ai comportamenti omosessuali,
censurandoli in quanto sarebbero un modo attraverso il quale 'colpevolmente'
vengono assecondate tendenze 'contro natura'. Conseguentemente, secondo la
dottrina islamica un omosessuale può diventare musulmano purché abbandoni di
praticare rapporti sessuali con persone dello stesso sesso: Allah non
trascurerà la sua creatura, ma la aiuterà a contrastare il suo istinto. La
proibizione dei rapporti omosessuali troverebbe fondamento in alcune sure del
Corano. Nonostante fra le diverse correnti interpretative della religione
musulmana ci sia unanime consenso circa l'illiceità dei rapporti sessuali fra
persone dello stesso sesso, tuttavia ci sono differenze di opinione fra gli
studiosi soprattutto per quanto riguarda le punizioni e le prove richieste
prima che la pena fisica abbia luogo. I rapporti omosessuali sono generalmente
puniti negli Stati musulmani: la minaccia delle sanzioni sarebbe necessaria per
preservare la virtù e la moralità islamica. I comportamenti omosessuali possono
essere puniti con sanzioni fino alla pena di morte in alcuni Paesi, ovvero in
Arabia Saudita, in Iran, in Nigeria, in Mauritania, in Pakistan, in Sudan, in
Somalia e nello Yemen. Lo Stato che ha il più alto numero di esecuzioni
capitali di omosessuali è l'Iran. La pena capitale era applicata anche in
Afghanistan quando erano al potere i Talebani. Nei menzionati Paesi
spesso sono applicate tuttavia pene minori, come multe o ammende, carcere,
frustate. In altri Paesi musulmani come il Bahrain, il Qatar e l'Algeria,
l'omosessualità è punita con il carcere, con pene pecuniarie, o corporali. In
alcuni Stati a maggioranza musulmana, come la Turchia, la Giordania, l'Egitto,
o il Mali, rapporti omosessuali non sono specificatamente proibiti dalla legge.
Roberto Rapaccini