RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

giovedì 24 dicembre 2020

LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE DEL 23 DICEMBRE 2016 (30-12-2016)

 

Il 23 dicembre scorso (2016) il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una Risoluzione, sollecitata dalla Nuova Zelanda, dalla Malesia, dal Senegal e dal Venezuela, che chiede al Governo di Israele di 'interrompere ogni attività' di incremento di insediamenti nei cosiddetti 'territori occupati' e a Gerusalemme est, giudicando l’occupazione 'senza validità legale' e dannosa per l'auspicato processo di pace. A favore della Risoluzione hanno votato 14 Paesi su 15 (Membri del Consiglio), mentre gli Stati Uniti hanno deciso di astenersi. In proposito, la Rappresentante Permanente degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Samantha Power, ha precisato che è contraddittorio promuovere iniziative per un accordo fra le due etnie e nello stesso tempo tollerare la politica di ampliamento degli insediamenti. La Risoluzione, anche se ha creato molto rumore soprattutto per la dura reazione israeliana, ribadisce semplicemente quanto già in passato questo  consesso internazionale aveva  affermato, ovvero l'illiceità della politica espansionistica israeliana. L'astensione statunitense è stata fortemente criticata dall'attuale Primo Ministro israeliano Netanyahu che ha definito 'vergognosa' la Risoluzione, precisando che non osserverà la richiesta contenuta nella determinazione del Consiglio 'di interrompere ogni attività'.  Il leader israeliano ha inoltre aggiunto di confidare nell'imminente inizio del mandato presidenziale USA di Donald Trump, che si insedierà a fine gennaio. Le preannunciate posizioni di Trump, a cominciare dall'amicizia con Putin e dal sostegno alla Siria di Assad, determineranno grandi cambiamenti negli equilibri mediorientali. Il carattere aggressivo della reazione di Benjamin Netanyahu probabilmente fa affidamento sul possibile appoggio del prossimo presidente americano, come peraltro si evince indirettamente dalle sue stesse parole. Tuttavia, se è certo che Trump rafforzerà l'amicizia americana con Israele, non è altrettanto sicuro che questo atteggiamento si spingerà fino a condividere la desueta e anacronistica linea politica del Likud al momento al potere nello Stato Ebraico, considerato anche il carattere molto volubile delle esternazioni del neopresidente USA. Il Segretario di Stato USA John Kerry in un discorso  dai toni forti tenuto il successivo 28 dicembre, pur confermando l'amicizia nei confronti di Israele, ha fortemente censurato gli insediamenti israeliani nei territori occupati precisando che queste iniziative, alimentando  tensioni fra Israele e l'Autorità Palestinese, ostacolano gravemente il processo di pace in Medio Oriente, che sembra avere come unico possibile obiettivo finale la costituzione di due Stati (ovvero quello palestinese accanto a quello israeliano). Roberto Rapaccini