RASSEGNA STAMPA S.

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PAESI DELLA LEGA ARABA

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La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

domenica 27 dicembre 2020

ISRAELE: IL PROGETTO POLITICO DELL'ORGANIZZAZIONE SISO (7-10-2016)

 

SISO (Save Israel - Stop the Occupation) è un movimento di recente costituzione, segnatamente è stato fondato nel 2015, che intende favorire con mirate iniziative una soluzione negoziata del conflitto in Israele fra ebrei e palestinesi.  SISO afferma il carattere prioritario del ritiro di Israele dai territori occupati ed auspica la costituzione di uno Stato palestinese. Questa posizione è ancora minoritaria nell'ambito dell'opinione pubblica israeliana, in quanto superficialmente e a prima vista potrebbe sembrare il corollario di un'opzione filo-araba o filo-palestinese. Al contrario, gli obiettivi del movimento non sono motivati da scelte di carattere politico, ma esclusivamente da una visione pragmatica della situazione. I tempi sono sicuramente maturi per il generale riconoscimento di Israele da parte di tutta la comunità internazionale. Tuttavia la piena legittimità di Israele è condizionata dalle evoluzioni della questione palestinese, che influiscono di fatto anche sulla normalizzazione della società civile israeliana. In proposito, l'unica soluzione concreta in grado di porre fine alla controversia interetnica e territoriale sembra essere la costituzione di uno Stato indipendente che assicuri l'autodeterminazione del popolo palestinese. Questa prospettiva - sottolinea l'associazione - è nell'interesse sia dei palestinesi, sia degli ebrei, che finalmente potranno aspirare ad un futuro di pace in un contesto di sicurezza, democrazia e prosperità; inoltre questo nuovo assetto politico e territoriale influirebbe positivamente sulla considerazione di Israele in ambito internazionale, che con il ritiro dai territori palestinesi sarebbe meno controversa. Il movimento - che si avvale del supporto anche di molte personalità israeliane, dal mondo scientifico a quello della cultura - intende articolare la propria azione su due direttive: oltre a promuovere proprie iniziative mediante tutte le potenzialità mediatiche, si propone come centro di coordinamento e di raccordo delle attività dei gruppi che operano per gli stessi obiettivi, ovvero per una svolta pacifica del   conflitto israelo - palestinese. Recentemente il movimento SISO ha diffuso un appello di 500 personalità israeliane (intellettuali, politici, diplomatici, scienziati, attivisti per la pace). Fra di essi vi sono gli scrittori David Grossmann, Amos Oz e Orly Castel Bloom, la cantante Noa, il regista Amos Gitai,  gli intellettuali Naomi Chazan e Daniel Bar Tal, l'ex-leader laburista ed ex-generale Amram Mitzna, l'ex-deputata ed ex-vicesindaco di Tel Aviv Yael Dayan, il Premio Nobel Daniel Kahneman. L'appello si rivolge agli ebrei di tutto il mondo affinché, solidarizzando con gli israeliani, intraprendano un'azione coordinata che ponga fine alla politica dell'occupazione dei Territori. L'appello va nella direzione opposta dei piani rigidi e intransigenti dell'attuale governo israeliano. Tuttavia l'approccio governativo alla questione palestinese non coincide con il comune sentire della base popolare: dai sondaggi e dalle analisi della stampa che hanno preceduto le ultime elezioni nel Paese si evince infatti che l'inaspettato successo del leader Netanyahu si giustifica maggiormente con il timore degli israeliani per le incertezze di un eventuale cambiamento che inauguri una nuova linea politica, piuttosto che con un reale  convincimento circa l'opportunità di sostenere i desueti propositi del conservatore Likud. Naturalmente la realizzazione delle prospettive di pace richiede la cooperazione dei palestinesi, che devono uscire dal tunnel dell'odio indiscriminato nei confronti di Israele. Le iniziative di SISO, a prescindere dal fatto che siano condivise o meno, come importante corollario stimolano un dibattito, libero da posizioni preconcette, sul futuro di Israele. In proposito, nell'incipit dell'appello di cui si è detto si legge: "Se ti interessa Israele, il silenzio non è più un'opzione".  Secondo il punto di vista del movimento SISO, come in passato la solidarietà degli Ebrei ha consentito la nascita e lo sviluppo di uno Stato ebraico, oggi l'alleanza fra gli ebrei israeliani e quelli della diaspora dovrà costituire uno strumento che consenta ad Israele di ritrovare la sua anima democratica, di riaffermare con coerenza i suoi fondamenti morali, di combattere con efficacia i pregiudizi della comunità internazionale e l'impatto negativo sull'opinione pubblica alimentato dal perdurare del conflitto con i palestinesi. Roberto Rapaccini