Di
seguito al precedente post, chi volesse vedere il film-documentario The
Gatekeepers - I guardiani di Israele in lingua italiana può clikkare
qui -https://archive.org/details/IGuardianiDiIsraele Il
documentario di Dror Moreh racconta la storia dello Shin Bet, il servizio
segreto israeliano per la sicurezza interna, attraverso approfondite interviste
a sei ex dirigenti, protagonisti delle azioni governative compiute nella Guerra
dei Sei Giorni dal 1967 a oggi. il film è stato nominato agli Oscar nel 2013
come miglior documentario. Si trascrive un breve profilo dei sei ex dirigenti
dello Shin Bet, pubblicato dal sito www.cineblog.it
Avraham Shalom (1980 – 1986) - Cominciò la sua carriera militare prima che lo stato di Israele fosse fondato. Combatté nel Palmach, un gruppo paramilitare clandestino che formò le basi dell’ IDF, si spostò poi nello Shin Bet proprio nel momento in cui venne fondato. Dal 1959 al 1960 fece parte del team del Mossad e dello Shin Bet che rintracciò e rapì un cittadino argentino, Riccardo Klement, meglio noto come, Adolf Eichmann, conducendolo in giudizio in Israele. In seguito al massacro degli atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco del 1972 Shalom fu nominato capo del servizio di sicurezza dello Shin Bet. Nel 1980 diventò capo dello Shin Bet. Il turbolento mandato di Shalom fu scosso dal terrorismo Palestinese e, ancor di più, dai fondamentalisti Ebrei che si opponevano a qualsiasi concessione e o dialogo con la Palestina. La “Jewish Underground” composta da coloni radicali del West Bank aprì il fuoco sul Collegio Islamico di Hebron, uccidendo tre studenti, e piazzò bombe nelle macchine di alti funzionari palestinesi, mutilando in modo permanente i sindaci di Ramallah e Nablus. Quando Shalom catturò i membri di questa organizzazione scoprì un complotto per far saltare in aria uno dei più grandi simboli islamici, la” cupola della roccia” un’azione che avrebbe scatenato la rabbia dell’intero mondo arabo contro lo stato di Israele. Nei primi anni ottanta Shalom fu una delle più importanti figure di garanzia della pace in Israele, ma gli costò la carriera. Nel 1984 ordinò l’esecuzione sommaria di due terroristi che avevano dirottato’ autobus 300 in viaggio da Tel Aviv a Ashkelon. L’immagine di uno di questi terroristi portato fuori dall’autobus in manette ancora vivo fece il giro del mondo e condusse ad un’inchiesta ufficiale. Shalom non rispose mai delle sue azioni alla stampa e rimase fu sempre reticente sull’accaduto.
Yaakov
Peri (1988 -1995) - Sarebbe stato perfetto per un romanzo di John
Le Carré come contrasto per l’enigmatico Smiley. Affascinante e affabile, un
vero gentiluomo, avrebbe facilmente potuto seguire una carriera in campo musicale
( suonava la tromba per l’orchestra di Gerusalemme La Voce di Israele) Nato a
Tel Aviv nel 1944, Peri entrò nell’Università Ebraica dopo la sua uscita
dall’IDF. Completò i suoi studi all’università di Tel Aviv con un’ulteriore
laurea in Studi sul Medio Oriente e Storia Ebraica. Fu reclutato nello Shin Bet
nel 1966, e fu addestrato come ufficiale di campo nel settore Arabo. Nel 1987,
in seguito all’incidente dell’ autobus 300, fu nominato vice direttore dello
Shin Bet, e l’anno seguente il Primo Ministro Yitchakz Shamir lo scelse come
suo capo. La crisi che lo Shin Bet dovette sostenere allora fu enorme. Era
scoppiata l’Intifada, una sollevazione di massa senza precedenti nei Territori
Occupati. Perì, che aveva trascorso anni studiando e lavorando nei territori,
era stato fondamentale nella creazione di una vasta rete di informatori e
collaboratori nei primi anni dell’occupazione Israeliana. Nonostante ciò,
l’improvvisa eruzione dell’Intifada arrivò inaspettata sia per lui che per gli
altri membri dello Shin Bet. Durante il suo mandato, furono fatte accuse
sulle pratiche eccezionali usate negli interrogatori dello
Shin Bet di Gaza City.
Carmi
Gillon (1994-1996) - Successe a Perì come capo dello Shin Bet. Suo
nonno fu l’unico giudice ebreo a servire nella Supreme Court of the British
Mandate of Palestine, suo padre fu un avvocato dello stato e sua madre un Vice
Procuratore Generale. Fu uno dei meno preparati a condurre lo Shin Bet, e il
suo breve mandato fu segnato dalla più grande sconfitta dell’organizzazione –
il fallimento nel proteggere il primo ministro Rabin dall’agguato che gli costò
la vita. Dopo aver completato il suo servizio militare ha studiato Scienze
Politiche all’università Ebraica. Fu reclutato dallo Shin Bet dove trascorse la
prima parte del suo servizio lavorando per il Security Desk con l’incarico
speciale di proteggere le installazioni Israeliane oltremare, incluse le
ambasciate e altre organizzazioni governative. Nominato capo del Jewish Desk fu
subito coinvolto nella cattura dei membri del “Jewish Underground” e di Yonah
Avrishmi, l’uomo che aveva lanciato una granata durante la manifestazione di
Peace Now a Gerusalemme nel 1983, l’attentato più grave commesso da Ebrei
contro altri Ebrei nella storia moderna di Israele. Nel 1994 fu selezionato con
cura da Yaakov Perì per succedergli nella direzione dello Shin Bet. Durante il
suo breve mandato spostò l’attenzione dell’organizzazione al terrorismo
Ebraico, specialmente di destra. Questa nuova direzione fu una seria sfida per
Gillon. Richiedeva di sorvegliare Israeliani che non avevano mai commesso un
crimine, ma che lui sospettava stessero preparando il più grave attacco contro
lo stato e i suoi leaders. Ciò che esacerbava il problema era il fatto che
queste persone, la maggior parte delle quali, coloni fanatici ma con una
formazione militare, erano sostenuti da molti politici importanti. Nonostante i
molti successi nella guerra contro il terrorismo ebraico, perse la battagli più
importante. Aveva da lungo tempo messo in guardia sul fatto che i terroristi
avrebbero tentato di uccidere il primo ministro Rabin per ostacolare il
processo di pace, ma Israele non aveva mai affrontato prima assassinii politici
e questo fu un errore. Il 4 Novembre de 1995 un assassino riuscì ad avvicinarsi
al primo ministro e sparargli a distanza ravvicinata. Gillon si assunse
immediatamente la responsabilità del fallimento e rassegnò le sue dimissioni.
Amy
Ayalon (1996 – 2003) - E' stato un outsider, destinato a riabilitare
lo Shin Bet all’indomani del suo più triste fallimento, l’ incapacità nel
proteggere il Primo Ministro Rabin dalla pallottola di un assassino. Da ragazzo
Ayalon era cresciuto in un kibbutz, dove eccelleva nel calcio, sebbene fosse
ritenuto troppo basso. Gli amici a volte dicono che proprio perché era troppo
basso sentiva la necessità di compensare questo limite con una perfetta forma
fisica. Diversamente dai suoi predecessori Ayalon arrivò allo Shin Bet
direttamente dall’esercito dove era stato decorato ufficiale. Come giovane
commando nel 1969, fu insignito della più alta onorificenza IDF, Medaglia al
Valore, per il suo impegno nel leggendario “Green Island Raid” contro una
installazione militare egiziana. Durante gli ultimi anni 70 e i primi anni 80
condusse personalmente delle squadre di subacquei in numerose incursioni contro
installazioni palestinesi lungo le coste libanesi. Nel 1992 fu nominato capo
della Marina Militare con il grado di Maggiore Generale. La reputazione dello
Shin Bet era allo sfascio dopo l’assassinio di Rabin, cosi il Primo Ministro
Peres decise di introdurre un outsider per ristabilire la fiducia pubblica.
Ayalon fu la sua scelta migliore per quell’incarico. Non solo,era un amato eroe
di guerra; era anche un comandante resistente e testardo, con la reputazione di
essere uno diretto. Schietto e persino tagliente, avrebbe raccontato le cose
“così come stavano.” Il più importante traguardo come capo dello Shin Bet fu
aumentare la sicurezza del capo del paese. Durante i cinque anni di mandato,
Ayalon condusse un’implacabile battaglia contro il terrore sotto tre Primi
Ministri molto diversi tra loro: Shimon Peres, Benjamin Netanyahu e Ehud Barak.
Pur considerato il capo più a sinistra dello Shin Bet, fu proprio al ministro
laburista Ehud Barak che lui riservò le sue critiche più taglienti. Quando nel
2000 fallirono i colloqui di Camp David, il criterio comune ritenne che Barak
avesse offerto ogni cosa ad Arafat e che fosse stata solo l’intransigenza del
leader palestinese ad aver impedito un trattato di pace. Ayalon frantumò questo
mito sostenendo che Barak era arrivato impreparato e che avesse arrogantemente
prevaricato Arafat, invece di negoziare con lui. Ayalon sostenne inoltre che
l’intifada non opera da Arafat ma che fosse un sollevamento popolare dovuto
alla prolungata frustrazione del popolo palestinese.
Dichter
(2003 – 2005) -
Un camaleonte a suo agio sia nella società palestinese che in quella
israeliana. Dopo aver completato la sua formazione militare nella Sayeret
Matkal, leggendario Commando Israeliano, Dichter si unì allo Shin Bet e fu di
stanza nel Comando Sud come responsabile della striscia di Gaza. Dal 1992 fu a
capo del Comando Sud e sovrintese alcune delle più ardite operazioni dello Shin
Bet,. Servì per un breve periodo come capo dello Shin Bet’s Security Desk a seguito
dell’assassinio di Yitzchak Rabin. Nel Maggio del 2003 il suo precedente capo
nello Sayeret Matkal, ora Primo Ministro Ehud Barak, promosse Dichter nella
posizione di capo dello Shin Bet e successore di Ami Ayalon. Quando scoppiò la
sanguinosa al-Aqsa intifada, a Dichter fu molto utile il suo addestramento
militare. Fu uomo di successo con Barak e si distinse anche sotto Ariel Sharon.
Lui e Sharon erano due pragmatici. Sebbene Israele avesse subito molte vittime,
ne furono risparmiate molte di più grazie alle tecniche sofisticate che Dichter
adottò per combattere i terroristi e arginare il terrorismo, come la
controversa tecnica dell’assassinio mirato. Dopo il successo dell’attacco a
Yahya Ayyash, fu largamente utilizzata sotto Dichter con il pieno supporto del
governo di Sharon. Dichter fece crescere il ruolo dell’intelligence e
l’utilizzo dello spionaggio informatico per prevenire gli attacchi e fu uno
degli ideatori del tristemente noto Muro di Separazione.
Yuval
Diskin (2005 – 2011) - Si unì allo Shin Bet nel Maggio del 1978 e fu
nominato coordinatore per il Nablus Disrtict. Nei campi dei rifugiati si rese
conto della dura realtà della guerra Israelo-Palestinese. Durante le operazioni
di Pace per la Galilea servì a Beirut 1982 e a Sidon 1983. Nell’Agosto del 1990
fu nominato Direttore del Dipartimento Antiterrorismo e Antispionaggio per
“l’Affairs desk” Arabo- Israeliano. Nel Maggio del 97 fu nominato direttore del
Comando Centrale dello Shin Bet (Gerusalemme e West Bank Region), posizione che
tenne fino a Giugno del 2000. Durante questi anni turbolenti l’ala militare di
Hamas effettuò una serie di attacchi suicidi intesi a sventare il processo di
pace. Deskin capeggiò l’operazione che distrusse le infrastrutture militari di
Hamas in tutta la Giudea e la Samaria. Nel Luglio del 2000 fu nominato Vice
Direttore dello Shin Bet. Divenne capo dello Shin Bet nel Maggio del 2005.
Mentre serviva come Vice Direttore dello Shin Bet lavorò con l’IDF (Forze di
difesa Israeliane) per creare un protocollo antiterrorismo atto a contrastare
gli attacchi terroristici, ed in particolare gli attacchi kamikaze conosciuti
come “Ticking Time Bombs” (bombe ad orologeria). Si crede sia l’inventore e
profeta della dottrina del ”Targeted Assassination” (Assassinio Mirato). Una
volta in pensione dallo Shin Bet nel maggio del 2011 ha attirato l’attenzione
dei media Israeliani e Internazionali per la sua dura critica alla politica del
governo verso i Palestinesi." Roberto Rapaccini