Si
è svolto ieri (17 novembre) a Terni un incontro sui conflitti moderni, la
minaccia jihadista e il ruolo dei media,
organizzato dal Lions Club Host. Nell'occasione sono state svolte relazioni da
Matteo Bressan, Alessandra Robatto e Domitilla Savignoni. L'evento si inserisce
in una serie di altre preziose iniziative che recentemente si sono tenute nella
nostra città solo per iniziativa di organizzazioni culturali private. Matteo
Bressan, noto analista, ha fornito un quadro molto obiettivo ed esaustivo della
minaccia jihadista ad un anno dai tragici fatti terroristici
che hanno sconvolto alcune Capitali nel cuore dell'Europa, integrato da un
articolato riferimento al complesso fenomeno dei foreign fighters.
Particolarmente apprezzabile la chiarezza sistematica espositiva del dott.
Bressan: in questo momento in cui le banalizzazioni - che sono esiti di
un'informazione carente e di parte - generano pregiudizi, è un grande
valore aggiunto poter disporre di contributi selezionati per orientarci
correttamente nel sovraccarico cognitivo (information overloading) di
cui ci fa destinatari la Rete; questo approccio inoltre è un validissimo
supporto per contrastare la dilagante ignoranza e un inquietante
pressapochismo. Esaminando queste difficili realtà infatti è necessario evitare
l'emotività del primo impatto ed essere quanto più possibile obiettivi,
ancorando ogni riflessione a fatti concreti; senza forzare conclusioni gli
esperti devono fornire elementi che consentano a ognuno di maturare una propria
convinzione. È stata molto interessante la prospettiva dalla quale ha esaminato
questi conflitti Alessandra Robatto, Docente di Diritto Internazionale
Umanitario. Alessandra ha svolto un'articolata trattazione dei risvolti
applicativi ai conflitti bellici delle vigenti Convenzioni Internazionali. Così
l'approccio operativo di Bressan è risultato integrato da una chiara e puntuale
collocazione delle problematiche relative alla minaccia jihadista nel
quadro giuridico internazionale vigente. Resta impregiudicata - ma non era la
sede per affrontare questa problematica - la questione a monte, ovvero se sotto
il profilo dell'effettività giuridica internazionale possa riconoscersi a Daesh
la valenza di Stato. Ha concluso i lavori Domitilla Savignoni, giornalista del
Tg 5, che si è soffermata in particolare sulla trattazione mediatica e sulla
scelta da parte degli organi di informazione del materiale propagandistico
diffuso dall'Isis da divulgare mediante i Tg, da selezionare attentamente non
solo per motivi di opportunità, ma anche al fine di evitare reazioni alla
spettacolarizzazione dell'odio fondamentalista che possano favorire il
proselitismo islamista. Si è anche accennato a quel territorio virtuale senza
regole costituito dal Deep Web. I lavori dei tre relatori, perfettamente
integrati e complementari, hanno fornito un validissimo quadro di riferimento
della minaccia jihadista attuale, un contributo su cui
riflettere attentamente. Roberto Rapaccini