RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

domenica 13 dicembre 2020

CONTRO-TERRORISMO: SCAMBI ESISTONO, MA SERVE PIÙ FIDUCIA TRA SERVIZI (9 giugno 2017)

 

Dopo i tragici fatti di Londra della sera del 3 giugno si sono riaccese le discussioni nei media su quali iniziative possano garantire una maggiore sicurezza. Molti tornano ad insistere sulla necessità di un incremento dello scambio di informazioni fra organismi di intelligence dei Paesi dell'Unione Europea. Questa forma di cooperazione anche se codificata dai documenti comunitari in maniera chiara e dettagliata da un punto di vista pratico non sempre si articola in maniera efficace. I rapporti fra i collaterali organi di polizia di Stati diversi hanno una confidenzialità molto formale, diversamente da quello che avviene nel contesto nazionale. Pertanto le informazioni più sensibili sono scambiate con prudenza finché non siano accertate nella loro reale portata (e questo comporta una condivisione tardiva). È rischioso infatti comunicare a livello transnazionale notizie da verificare, in quanto queste iniziative possono mettere in moto all’estero attività che, se si rivelassero infondate, potrebbero essere fonte di responsabilità e conseguenze anche gravi. Si dice che esista una gelosia degli Stati circa le informazioni di polizia di cui dispongono. Questo avviene soprattutto per quelle notizie inerenti indagini in corso che potrebbero essere compromesse da una divulgazione impropria di quanto acquisito. Deve essere considerato che spesso già all'interno di uno stesso ufficio di polizia di livello locale per un generale principio di prudente riservatezza operativa non c'è una generale condivisione di notizie criminis, ovvero non tutti gli appartenenti alla struttura sono messi al corrente di tutto. Le legislazioni nazionali possono creare difficoltà concrete: non è di aiuto la mancanza di una nozione di terrorismo unanimemente condivisa a livello internazionale. Quindi gli ostacoli a ben vedere sono culturali, non dipendono da una mancanza di strumenti, che tuttavia vanno costantemente implementati. Le diffidenze possono essere superate solo attraverso una maggiore fiducia reciproca che può essere conseguita lavorando insieme. Anche una più puntuale omogeneità strutturale e sostanziale fra gli apparati giudiziari e di polizia degli Stati sarebbe auspicabile. Sicuramente Europol è un riferimento importante per meglio strutturare la lotta europea all’eversione jihadista. In conclusione non è necessario stabilire ulteriori obblighi di collaborazione fra gli Stati, ma è necessario un salto culturale, ovvero che gli operatori si sentano sempre più poliziotti europei e acquisiscano una fiducia reciproca che può nascere solo dal lavoro congiunto. La creazione di squadre investigative multinazionali per il contrasto del terrorismo è una preziosa predisposizione in linea con questa direttiva. L'Europa, prima di essere una entità politica, deve essere una realtà culturale. Roberto Rapaccini