Giovedì
20 aprile la Francia ha subito l’ennesimo attacco terroristico di matrice
islamista: oltre all’attentatore, ha perso la vita un poliziotto e altri due
sono stati feriti. Analogamente a quanto avvenuto in passato, complici alcune
strumentalizzazioni politiche e mediatiche, l’attacco ha risvegliato un
atteggiamento di immotivata criminalizzazione dell’Islam, basato sulla convinzione
che ogni musulmano possa essere un potenziale terrorista. Tale congettura, a
livello globale e collettivo, equivale ad affermare che sia in atto uno scontro
fra le comunità islamiche e l’Occidente. In effetti, l’Islam non è soltanto una
religione ma è anche una realtà geopolitica con peculiari contenuti ideologici;
l’Islam tuttavia non può essere considerato una monade unitaria, essendo un
universo estremamente articolato, composito e diversificato, nel quale tra
l’altro manca un’autorità gerarchica che esprima una posizione ufficiale su
specifiche questioni. Affermare che le derive jihadiste rappresentino
l’Islam, oltre ad essere concettualmente sbagliato, è anche un errore
strategico, poiché le frange terroristiche, come ha evidenziato l’esperienza
degli apparati di sicurezza italiani nella lotta alle Brigate Rosse, devono
essere isolate per essere meglio contrastate e neutralizzate. Inoltre,
associare la religione musulmana al terrorismo di matrice islamica equivale a
favorire le aspettative dei terroristi, che hanno l’obiettivo di accreditarsi
come unici rappresentanti del vero Islam. L’Occidente come antidoto dovrebbe
impedire qualsiasi contingenza che possa favorire processi di solidarizzazione
con il radicalismo jihadista, ovvero con quella ridotta minoranza
che pratica il ricorso alla violenza come strumento di affermazione di una
malintesa fede religiosa. L’assenza di pluralismo religioso che si riscontra in
molti Paesi arabi non giustifica inoltre l’intolleranza nei confronti dei
fedeli musulmani che vivono in Europa:applicare in questi casi il principio di
reciprocità, come auspicato da alcuni, equivale a rinnegare la tradizione laica
e liberale che abbiamo ereditato dal movimento illuminista. Questi attentati
favoriscono le aggregazioni politiche che investono sulla demonizzazione della
presenza islamica in Occidente. L’affermazione del Front National al primo
turno delle elezioni presidenziali francesi è anche il prodotto di una
propaganda integrata da principi xenofobi. L’ingresso di Marine Le Pen
all’Eliseo rappresenterebbe un salto nel buio per la Francia e per l’Europa. Roberto
Rapaccini