RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

martedì 10 novembre 2020

I CATTOLICI NELLA POLITICA (19.7.2019)

Le recenti elezioni europee, stimolano alcune riflessioni relativamente alla militanza politica dei cattolici. Si parla spesso di radici e di identità cristiane dei popoli europei. Queste affermazioni possono avere l’effetto di secolarizzare i principi cristiani, riducendoli a mero valore culturale. Dopo l’esperienza della Democrazia Cristiana - ovvero di un partito ispirato alla promozione di valori confessionali - la presenza politica dei cristiani è diventata trasversale, riguarda sia la sinistra che la destra. I cattolici non incidono sulle politiche dei partiti e dei movimenti. Non esiste in linea generale una contrapposizione fra la morale laica dei partiti e quella cristiana in quanto fino agli anni ’60 i valori dominanti erano quelli cristiani secolarizzati: infatti l’Illuminismo non aveva proposto valori diversi, ma un loro diverso fondamento ovvero la Ragione. I cattolici sono però portatori anche di valori non negoziabili, come l’abolizione del matrimonio omosessuale, il divieto di procreazione medicalmente assistita, il rifiuto della teoria del gender. I politici in questi casi, anche se riconoscono la propria identità cristiana o affermano ‘a titolo personale’ di essere favorevoli a qualche principio ‘non negoziabile’ (ad esempio l’abolizione dell’aborto), generalmente si affrettano a dichiararsi contrari a sostenere principi non negoziabili cattolici perché diversamente comprometterebbero il carattere laico della società. L’identità cristiana viene inoltre superficialmente utilizzata per contrapporsi ‘culturalmente’ alla penetrazione musulmana. Roberto Rapaccini