RASSEGNA STAMPA S.

RASSEGNA STAMPA S.
Clicca sull'immagine
• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

giovedì 12 novembre 2020

AFRICA, LA CRESCENTE ISLAMIZZAZIONE E LA PRESENZA CRISTIANA (30 marzo 2018)

L’islamizzazione del continente africano è in costante aumento. Per contrastare questo processo è necessario conoscerne le cause. Innanzitutto il proselitismo islamico, che spesso procede parallelamente all’espansione fondamentalista, è facilitato dai matrimoni misti fra musulmani e cristiane, a seguito dei quali le donne non solo abbandonano la loro fede ma non possono nemmeno condizionare l’educazione religiosa dei figli. Inoltre alcuni Stati musulmani del medio e vicino oriente mettono a disposizione di studenti africani borse di studio che consentono ai più meritevoli di recarsi in nazioni arabe per una formazione professionale, che ha sempre anche una marcata impronta confessionale. I giovani che possono avvalersi di queste opportunità spesso si convertono all'Islam: al loro ritorno questi neoislamici sono destinati a integrare la futura classe dirigente dei rispettivi Paesi di provenienza. A questo quadro si aggiungono le iniziative dell’Arabia Saudita, che finanzia la costruzione di moschee e fornisce sostegno economico a chi voglia intraprendere un’attività professionale. La monarchia saudita approfitta di queste attività per diffondere il pensiero islamico, che è anche un’ideologia politica e uno stile di vita esteriore. L’Occidente deve evitare che un tale contesto possa essere terreno fertile per lo sviluppo di frange fondamentaliste. In proposito il primo obiettivo da perseguire è favorire in ogni modo il mantenimento del carattere laico delle istituzioni dei Paesi africani. Questo fine può essere conseguito anche con il generoso contributo delle missioni religiose, che possono contenere le derive jihadiste non solo promuovendo l’evangelizzazione attraverso le attività di formazione spirituale e di solidarietà sociale, ma anche promuovendo ogni mezzo che supporti la comprensione interreligiosa.  Pertanto, nonostante le manifestazioni di ostilità e l’aggressività del radicalismo islamista contro i cristiani, le missioni generalmente esprimono una considerazione positiva dell’Islam al fine di non compromettere qualsiasi possibile forma di dialogo. Analogamente le missioni in Africa svolgono iniziative assistenziali contro la miseria e contro le malattie nei confronti della popolazione a prescindere dalle scelte religiose individuali: i missionari così non solo non enfatizzano, ma minimizzano le cause dell’odio nei loro confronti, che spesso hanno la loro fonte nella predicazione violenta degli estremisti islamici, ed evitano così di creare i presupposti per una guerra di religione lasciandosi coinvolgere in essa. Paradigmatica della situazione dei cristiani in Africa è la loro condizione in Nigeria; qui sono minacciati non solo dal fondamentalismo islamista e dalle derive terroristiche di Boko Haram, ma anche dagli scontri etnico-tribali, dagli incerti equilibri di potere, dalle ingiustizie e dalle violenze. I cristiani sono inoltre discriminati in tutti gli aspetti della vita quotidiana.  A proposito delle missioni cristiane, mi viene in mente una frase dello scrittore bengalese Tagore: “Sognai, e vidi che la vita è gioia; mi destai, e vidi che la vita è servizio. Servii, e vidi che nel servire c’è gioia”. Ci deve anche motivare verso il bene e l’altruismo la constatazione che quello facciamo per noi muore con noi, mentre quello che facciamo per gli altri sopravvive alla nostra morte. Roberto Rapaccini