RASSEGNA STAMPA S.

RASSEGNA STAMPA S.
Clicca sull'immagine
• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

giovedì 24 aprile 2025

DONALD TRUMP E LA GEOPOLITICA SPIRITUALE SENZA BERGOGLIO, UN’OPPORTUNITÀ DI POTERE?




La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha segnato la fine di un'epoca per la Chiesa Cattolica e per la diplomazia globale. In un mondo sempre più frammentato e guidato da interessi di potere, si è aperto un nuovo capitolo anche sul piano simbolico e morale. Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti, potrebbe vedere in questo evento un’opportunità per imporre la sua influenza anche ideologica. Ma se è vera questa affermazione, ovvero che in concreto Trump voglia mettere tutta la geopolitica sotto il suo controllo, quali saranno le sue iniziative conseguenti alla morte del Pontefice? La reazione di Trump immediatamente successiva alla notizia della scomparsa del capo della Cristianità cattolica non è stata coerentemente uniforme. In un primo momento, il presidente ha rilasciato una dichiarazione estremamente sintetica sul suo profilo di Truth Social:  "Riposa in pace, Papa Francesco! Che Dio lo benedica e benedica tutti coloro che lo hanno amato!" Il commento ha suscitato perplessità per la sua freddezza, considerato il peso dell'evento. Tuttavia, nelle ore successive la comunicazione si è fatta più articolata. Durante una cerimonia ufficiale alla Casa Bianca, accanto alla First Lady Melania, Trump ha definito il Papa ‘un brav'uomo’ e ha espresso cordoglio nei confronti della comunità cattolica mondiale. È seguito un provvedimento simbolico ma significativo: la dichiarazione ufficiale di lutto nazionale con l’ordine di abbassare tutte le bandiere federali e statali a mezz’asta fino al tramonto del giorno della sepoltura. Questo passaggio da una reazione lapidaria a un protocollo istituzionale più solenne ha evidenziato la volontà di Trump di uniformarsi pubblicamente al contesto globale del lutto, evitando di apparire indifferente e al contempo sfruttando il momento per rientrare nella narrazione ordinaria dei grandi leader.  Mentre la Casa Bianca manteneva un tono ufficiale e rispettoso, le prime dichiarazioni dissonanti sono arrivate proprio da ambienti vicini al fronte Maga. Il Maga (acronimo di Make America Great Again) indica l’insieme di politici, di attivisti e dei media che costituiscono l’ala più radicale, fedele e militante del trumpismo. Si tratta di un movimento che mira a cambiare radicalmente il volto della politica americana, partendo da uno spirito di crociata patriottica, ovvero richiamandosi - spesso con forti toni nazionalisti, protezionisti, antiglobalisti e conservatori - a un presunto passato glorioso da recuperare.  Segnatamente, la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, figura di spicco dell'estrema destra americana e alleata politica di Trump, ha commentato su X: “Oggi ci sono stati cambiamenti di grande importanza nelle leadership globali. Il male sta venendo sconfitto per mano di Dio”. Una frase ambigua ma dai chiari toni trionfalistici, letta da molti come una celebrazione implicita della scomparsa del Papa. Questa esternazione può essere interpretata anche come uno strumento che consente  a Trump -  che si attiene al protocollo istituzionale - di beneficiare del consenso degli estremisti senza esporsi direttamente. Donald Trump non è un tradizionale stratega geopolitico nel senso accademico del termine. La sua visione del mondo è piuttosto transazionale: valuta le relazioni internazionali sulla base di guadagni immediati per gli Stati Uniti e per il proprio brand politico. Tuttavia, durante e dopo la prima presidenza, e ancor più nel suo secondo mandato in corso, ha mostrato un chiaro interesse a rimodellare l’ordine globale in funzione dei suoi valori: nazionalismo, sovranismo, e la narrativa di un occidente cristiano sotto assedio. Non si tratta di voler controllare il mondo, quanto di esigere che le nazioni, le istituzioni internazionali e persino gli organismi religiosi condividano l’esaltazione dell’identità nazionale e del primato della forza. In questa prospettiva la sua ostilità verso la Nato, verso l’Onu e perfino verso la diplomazia multilaterale non indica disinteresse, ma piuttosto un desiderio di sostituire queste strutture con rapporti bilaterali asimmetrici dominati da logiche di potere. Trump, invece di intervenire direttamente per strutturare le alleanze in chiave classica, preferisce ridefinire le relazioni in base alla fedeltà personale e all’allineamento ideologico. Questo approccio  rafforza dinamiche binarie (amico/nemico), spesso basate su omogeneità culturali e religiose, più che su interessi di sicurezza. Papa Francesco ha rappresentato per oltre un decennio una voce indipendente nel panorama globale, criticando i populismi, mostrando aperture all’accoglienza dei migranti e sensibilità per i temi ambientali e sociali. Tutti elementi spesso in contrasto con la retorica e la politica dell’attuale presidente americano. La scomparsa di una figura così influente come Bergoglio rappresenta per Trump non solo la fine di un contropotere simbolico, ma anche la prospettazione di un’opportunità narrativa. Con Francesco fuori scena, il presidente potrebbe infatti ampliare il proprio spazio di influenza morale, rivolgendosi direttamente a quei fedeli che valutavano il pontificato troppo progressista. Potrebbe essere un’occasione per ricalibrare il discorso pubblico intorno alla fede, all’ordine mondiale e al ruolo degli Stati Uniti. Trump pertanto potrebbe posizionarsi come leader morale alternativo - anche se laico - che difende i valori cristiani attraverso l’azione politica piuttosto che la predicazione. Come si è detto, dopo la comunicazione iniziale, Trump ha mostrato una crescente attenzione formale e diplomatica. Ha ordinato il lutto nazionale, ha parlato pubblicamente del Papa con rispetto e ha confermato la sua presenza ai funerali che si terranno il 26 aprile a Roma. Sarà un’occasione importante per mostrarsi sulla scena internazionale, con la First Lady Melania, in un contesto che unisce politica, religione e diplomazia. È probabile che la sua presenza alla cerimonia venga amplificata mediaticamente come segno di leadership globale, che si concreta anche nel rispetto per l'autorità spirituale, indipendentemente dalle divergenze ideologiche del passato. Papa Francesco è stato un’autorità morale globale, capace di influenzare il dibattito mondiale ben oltre i confini del mondo cattolico. Trump, pur non avendo ambizioni religiose dirette, se tenterà di colmare quel vuoto simbolico, potrebbe adottare un tono più pastorale nei suoi discorsi, invocando valori cristiani e difesa dell’occidente, e promuovere eventi, comitati e iniziative che ricolleghino la fede alla politica nazionalista. In questo modo si accrediterebbe come l’uomo della verità in un mondo che ha perso una delle sue guide spirituali. Un’analisi più profonda rivela che questa strategia rientrerebbe in un modello consolidato di appropriazione simbolica: Trump non si porrebbe come figura spirituale, ma come custode dei valori che lui ritiene autentici. Questo gli consentirebbe di strutturare un consenso trasversale, cioè tra politica, religione e cultura popolare. In estrema sintesi, la morte di Papa Francesco rappresenta un momento fondamentale non solo per la Chiesa, ma per l’intera architettura morale del pianeta; Donald Trump potrebbe cogliere questa occasione per rafforzare la sua influenza e ridefinire il ruolo degli Stati Uniti come guida spirituale e politica di un nuovo ordine mondiale. Non si tratterebbe di un tentativo di controllo diretto, ma di una sofisticata occupazione di spazi vuoti. La geopolitica di Trump non è fatta di confini e truppe, ma di simboli, alleanze e identità. E in un mondo affamato di certezze, questo tipo di potere è forse il più pericoloso. RR